Argenta
27 Maggio 2024
La cooperativa di Filo presenta il bilancio 2023 in utile dopo aver affrontato mille difficoltà. Ora l’obiettivo è la conquista di clienti stranieri

La ‘nave’ Coop Bellini in porto dopo la tempesta

di Redazione | 3 min

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Filo d’Argenta. “Una nave che ha subìto ingenti danni. Che ha attraversato la tempesta, affrontando mille difficoltà. Ma che alla fine è riuscita ad arrivare in porto”. E’ questo lo scatto più incisivo di una serie di fotografie che immortalano simbolicamente la situazione economico-finanziaria e produttiva della “Cooperativa agricola Braccianti Giulio Bellini” di Filo.

Cooperativa che, alla presentazione del bilancio 2023, avvenuta venerdì scorso al centro vitivinicolo “Garusola”, ha ostentato un utile netto di 741mila di euro (comunque in calo di circa 1.230.000 euro, con destinazioni poi per legge a riserva, fondi e remunerazione del capitale sociale); 5150 ettari di terreno coltivati (in proprietà, conto terzi ed affitto); un fatturato di 50 milioni di euro circa; 200 dipendenti; oltre due milioni di euro di investimenti; un patrimonio di 52 milioni; prestito sociale a quota 2.460.000 euro.

“Un risultato – ha spiegato il presidente Giuseppe Ciani – che va bel oltre alle nostre più rosee previsioni di un anno fa. Quando si auspicava di chiudere l’esercizio almeno in pareggio o comunque a contenere eventuali perdite”. Positivo anche il giudizio dei revisori dei conti. Si tratta di un’azienda storica del territorio argentano. E non solo. Che di burrasche ne ha superate altre: nel 1979 e 1985. E che il prossimo anno compirà i suoi primi 80 anni dall’epoca di fondazione, datata 14 luglio 1945. Bufere insomma che, in oltre tre quarti di secolo, l’hanno sì duramente colpita, “ma che – come ha detto in sintesi il presidente onorario Sante Baldini – ha resistito alle crisi, alle avverse condizioni meteo, alle alluvioni, al crollo dei prezzi e delle vendite, all’impennata dei costi, soprattutto energetici, guerre, piogge, così come la siccità, grandine e gelate. Ma che ha mantenuto alti i valori della cooperazione: lavoro e solidarietà. Ma – ha poi aggiunto in sostanza – per mantenere sempre vivi questi princìpi bisogna dar corso al ricambio generazionale, facendo “largo ai giovani” dando loro un’occupazione, rispetto, mutualità e formazione, capacità, qualità e competenze proprie”.

Entrando nel dettaglio dei numeri a tirare le fila resta il “Core Business”, il settore agroalimentare insomma, con in testa le colture biologiche che registrano un risultato positivo, così il sementificio e il comparto Molitorio e del Gluten Free, ma in recupero dopo 8 mesi di andamenti che, tra alti e bassi di mercato, non lasciavano ben sperare. Di segno meno invece le altre attività: habitat, manutenzione del verde, serre. Mentre sulla gestione debiti pesano come un macigno gli oneri finanziari e gli interessi passivi. Ora l’obiettivo è la conquista di clienti stranieri, a cominciare dai paesi arabi, Australia, Vietnam, Corea, Singapore. Ma anche la ricerca di figure professionali in grado di dare un forte contributo alle tecniche produttive e alla responsabilizzazione degli operatori. C’è infine bisogno di mano d’opera. Si fatica a trovarla, e per questo l’orizzonte si è allargato all’assunzione di personale extracomunitario.

Indice puntato sugli scarsi aiuti pubblici, Pac, franchigie assicurative, l’uso della chimica. All’Europa si chiede di non trattare le produzioni italiane come merci di scambio con altri paesi. Approvato infine l’aggiornamento del regolamento aziendale che fissa anche dei paletti comportamentali nell’organizzazione delle prestazioni lavorative. Tra gli invitati il sindaco Andrea Baldini e l’assessore regionale al bilancio Paolo Calvano.

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