Politica
26 Maggio 2024
Il parlamentare attende una risposta dal ministro Nordio sulle gravi problematiche della casa circondariale estense: “La detenzione non deve essere solo punitiva”. Il candidato sindaco Anselmo: “Non si speculi sulla vita della gente”

Carcere Ferrara, l’onorevole Zan: “Situazione esplosiva, sovraffollamento al limite”

di Redazione | 4 min

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Non è più sostenibile la situazione nella Casa Circondariale Costantino Satta di Ferrara. I dati presentati nella conferenza stampa di sabato nel piazzale antistante il carcere, indetta dall’unione comunale Pd Ferrara, parlano chiaro: il sovraffollamento è ormai al limite, il numero di agenti è ridotto e la costruzione del nuovo padiglione andrebbe ad aggravare questi numeri, e a togliere importanti spazi rieducativi. E l’onorevole Alessandro Zan attende una risposta dal ministro Nordio.

“La situazione è sempre più critica”, introduce il consigliere uscente Davide Nanni. “I detenuti sono 407 su 244 posti di capienza massima, a fronte di 152 agenti su 212 unità previste; gli agenti e assistenti maschili sono 111 su 150 previsti. Ci sono nove circuiti detentivi, e adesso in Consiglio comunale è stata votata la deroga per la costruzione di un nuovo padiglione: altri 80 detenuti, che andrebbero ad aggravare il sovraffollamento, senza la rassicurazione ministeriale di nuovi agenti, riducendo inoltre spazi dell’attività rieducativa. In Consiglio comunale e in sede parlamentare è stato chiesto che il Ministero intervenga”.

Era presente l’onorevole Alessandro Zan, autore dell’interrogazione: “Ringrazio il Pd di Ferrara, i consiglieri Nanni e Baraldi e il candidato Anselmo; e saluto la senatrice Ilaria Cucchi, simbolo della lotta per la giustizia e i diritti umani dei detenuti. La situazione è esplosiva: il carcere ha un sovraffollamento superiore alle medie nazionali. C’è quindi una qualità bassissima di recupero della pena dei carcerati, che rimangono cittadini e cittadine di questo Paese e devono avere una possibilità. L’Articolo 27 della Costituzione è chiaro: se il detenuto è riconosciuto come una persona, attraverso l’attività lavorativa ed educativa anche fuori dal carcere, si può abbattere la recidiva, per la sicurezza di tutta la società. La qualità di una struttura detentiva è lo specchio di come sta la nostra società: se il carcere sta male, tutta la società sta male”.

“Alla camera in Commissione giustizia abbiamo chiesto un’informativa da parte del Dap, il dottor Giovanni Russo – prosegue l’onorevole Zan – e ci è stato detto che non arrivano i soldi dal Governo. Io penso che anche il Dap abbia responsabilità: non si può lasciare a se stessa una struttura. La questione del padiglione è un’altra faccia dell’approccio che la destra ha al carcere: solo punitivo. Questo crea solo maggiore esasperazione, quando noi dovremmo lavorare perché le attività trattamentali extramurarie siano invece favorite, stravolgendo il paradigma della detenzione. Ho presentato un’interrogazione al ministro Nordio, e solleciteremo una risposta: non può esserci silenzio su una questione così grave”.

Ha preso la parola anche il candidato sindaco Fabio Anselmo: “Non accettiamo che si speculi sulla vita della gente, e buttare via le chiavi è una spesa per tutti. Le condizioni di queste carceri sono un costo in crescita: chi pensa che sia giusto così deve capire che paga di più. Laddove in carcere ci siano condizioni umane, la recidiva diminuisce in maniera esponenziale. L’esempio è la Norvegia: hanno riformato il sistema, c’è molta rieducazione, e la recidiva è calata al 20%. Bisogna essere pragmatici. Un carcere aperto, con organici in ordine e con un recupero dei detenuti, costa meno alla comunità”.

“Nordio – prosegue Anselmo – sosteneva che avrebbe ridotto la popolazione carceraria e i reati: entrambi sono aumentati. Vorrei che gli italiani e i ferraresi si rendessero conto di quanto nociva sia questa propaganda, e di quanto costi a loro e ai loro figli: invertiamo la rotta, e mettiamo di fronte alla loro responsabilità i politici che governano l’Italia e questa città. Riconoscere i diritti umani è un investimento per noi e per il futuro”.

A corollario Anna Chiappini, consigliera uscente: “Con il consigliere uscente Mauro Vignolo presto attività di volontariato nel carcere: quando si è a contatto diretto con gli ospiti sembra che queste persone non abbiano avuto delle opportunità, e molto spesso si trovano qui per un percorso di vita disfunzionale. Dobbiamo dare loro la speranza che ci siano opportunità di miglioramento, che loro possano acquisire strumenti in questi anni, altrimenti tocchiamo un senso di impotenza e una grande rabbia”.

Da segnalare che sulla situazione del carcere di Ferrara da tempo anche la Camera Penale Ferrarese aveva segnalato la problematica relativa al nuovo padiglione che si vorrebbe creare, intervenuta nuovamente in queste ore per sottolinearne la criticità: “La nostra associazione da quando è stata appresa la notizia ha a più riprese evidenziato sulla stampa locale il fatto che, la creazione di un nuovo padiglione andando a discapito dei pochi spazi di socialità esistenti, finirebbe per incidere pesantemente sul diritto costituzionale che prevede che la pena debba tendere alla risocializzazione del condannato. L’idea di fondo che il sovraffollamento carcerario possa essere risolto attraverso la creazione di nuovi istituti penitenziari, ovvero attraverso l’ampliamento di quelli già esistenti, è pura utopia e rappresenta una visione non conforme ai nostri principi costituzionali ed al diritto comunitario”.

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