Cento
24 Maggio 2024
Ormai giunto alla quattordicesima edizione si tratta di un progetto che ha avvicinato al teatro centinaia di ragazzi

“Antigone” di Sofocle spettacolo conclusivo de “La Ginnastica dello Spirito”

di Redazione | 3 min

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Cento. Sabato 25 maggio triplo appuntamento con lo spettacolo conclusivo del laboratorio di Teatro “La Ginnastica dello Spirito” – (giunto alla sua quattordicesima edizione) destinato agli alunni della Scuola Secondaria di Secondo grado del territorio.

I ragazzi coinvolti nel progetto, da ottobre scorso, interpreteranno l”Antigone” di Sofocle mentre gli spettacoli si svolgeranno alle ore 9.30 e alle ore 11.30 (aperto alle scuole) e alle ore 21 (aperto a tutti).

Il progetto: la Ginnastica dello Spirito è giunto ormai al suo quattordicesimo anno di realizzazione e ha visto centinaia di ragazzi avvicinarsi al teatro e calcare il palcoscenico sotto la guida del regista Massimo Bagliani e il coordinamento del Prof. Claudio Ricci. Gli alunni del Liceo Cevolani potranno quindi anche quest’anno cimentarsi con un importante testo letterario ricoprendo il ruolo di attori e di coro scenico. Anche quest’anno il progetto vanterà anche la partecipazione degli alunni dell’Istituto F.lli Taddia (per la parte scenografica e grafica) e dell’Istituto ISIT Bassi-Burgatti (per gli aspetti tecnici dello spettacolo audio, luci e video)

La trama: Antigone, figlia di Edipo, si scontra contro il potere della città per ottenere la degna sepoltura del fratello morto traditore. Infatti in seguito a una maledizione suo fratello Polinice, in contrasto col fratello Eteocle, aveva preso le armi contro la Patria reclamando il potere. Al compimento
della maledizione i due fratelli si uccidono a vicenda, ma avendo Polinice attaccato la città non poteva, secondo la legge, essere sepolto con onore al suo interno. Antigone in nome dell’affetto verso suo fratello si appella a quelle leggi non scritte degli dei che tutelavano dall’alto il diritto familiare. Lo scontro con Creonte, il sovrano, è fortissimo poiché l’attaccamento di Creonte alle leggi della Patria viene prima di ogni affetto. Antigone è condannata a morte da Creonte per aver seppellito il fratello e Creonte è annientato dalla notizia del suicidio del figlio Emone uccisosi alla scoperta della morte della sua promessa sposa Antigone.

Antigone ribelle, Antigone dolente, Antigone eroica, Antigone martire, Antigone figlia, ma soprattutto Antigone sorella, che si oppone alle leggi della città in nome dei diritti sacri della famiglia e del sangue.
Da quando Sofocle ha messo in scena la figlia di Edipo nel suo confronto epocale con il re di Tebe Creonte, Antigone è stata elevata a modello della ribellione individuale contro la sopraffazione dello stato. Dovunque vi siano discriminazioni razziali, conflitti, intolleranze religiose, dovunque una minoranza levi la sua voce a reclamare giustizia, Antigone torna ad assumere il ruolo dell’eroina che sfida i regimi totalitari in nome di una pietas universale che si estende dai fratelli di sangue a tutti gli uomini sentiti come fratelli. Nel testo esemplare di Sofocle rivive un mito che attraversa più di due millenni e la cui presenza nella storia della civiltà occidentale non può considerarsi conclusa.

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