Dopo oltre due anni e mezzo di udienze con l’escussione di più di cento testimoni, il processo a carico di Isabella Internò, unica imputata, con l’accusa di concorso in omicidio, per la morte del calciatore del Cosenza Denis Bergamini avvenuta a Roseto Capo Spulico il 18 novembre 1989, è ormai ai titoli di coda.
La sentenza arriverà, infatti, nel mese di luglio. Lo ha annunciato la presidente della Corte d’Assise Paola Lucente, che ha stilato il calendario delle discussioni finali che prenderanno il via il prossimo 8 luglio. Sentenza prevista per il 19 o il 24 luglio.
Oltre alla stesura del calendario, l’ultima udienza, alla quale non era presente l’imputata che, lo ricordiamo, si è rifiutata di rispondere alle domande di Procura e Corte e non ha inteso neanche rilasciare spontanee dichiarazioni, è stata incentrata sulla richiesta di acquisizione da parte della Procura e delle parti di nuova documentazione e sulle istanze di 507 (l’ammissione di nuovi testimoni).
Il pm Luca Primicerio ha chiesto l’acquisizione di alcuni articoli de La Gazzetta del Sud e di una puntata de Il Processo del lunedì, relativi ai giorni immediatamente precedenti e successivi la tragica morte di Denis.
Chiesta, inoltre, l’acquisizione dei biglietti di auguri natalizi acquistati dal calciatore rossoblù prima della sua morte e rinvenuti dalla sorella Donata, i verbali delle sit rilasciate dall’ex allenatore del Cosenza Gianni Di Marzio e anche la richiesta di riapertura indagini sul caso avanzata dall’allora avvocato di parte civile Gallerani e due verbali di interrogatorio dell’imputata risalenti al 2013 e al 2014.
Domandata, infine, l’acquisizione di alcune foto scattate dall’ispettore di polizia giudiziaria Pasquale Pugliese del luogo in cui è stato rinvenuto il corpo senza vita del giovane. Il pm ha precisato che qualora la Corte avesse ritenuto di voler acquisire queste ultime foto avrebbe fatto istanza di 507 per sentire proprio l’ispettore Pugliese sui fatti.
L’avvocato Alessandra Pisa, oggi in rappresentanza anche degli avvocati Fabio Anselmo e Silvia Galeone, ha chiesto l’acquisizione di tre sentenze definitive (due italiane: casi Gambirasio e Fava, una del SudAfrica) nelle quali il marker della glicoforina è stato dirimente per giungere ad un verdetto.
L’avvocato di Isabella Internò, Angelo Pugliese ha, dal canto suo, chiesto l’acquisizione di due sentenze di processi nei quali era stato chiamato in causa, come consulente, il dottor Fineschi. Affidata, infine, all’avvocato Pasquale Marzocchi, in sostituzione dell’avvocato Cribari, la richiesta di sentire come nuovi testimoni Antonella Leoncini, una giovane che nel 1989 scrisse una lettera a Denis, E Daniele Simeoni, ex calciatore del Cosenza (fino al 1986) che in qualche occasione uscì, assieme alla compagna Carla Crispino, con Denis e Isabella.
Dopo essersi ritirata per deliberare, la Corte, presieduta da Paola Lucente (a latere Marco Bilotta) ha deciso per l’acquisizione di tutto il materiale documentale prodotto dalle parti e non ha ammesso, in quanto ritenute non necessarie a fornire nuovi ed ulteriori dati, le nuove testimonianze di Leoncini e di Simeoni, né tantomeno quella dell’ispettore Pugliese (del quale è stato però acquisito il nuovo materiale fotografico).