Comacchio
24 Maggio 2024
Il senatore pentastellato è convinto che “la pagliaccesca difesa a oltranza dello status quo sulle concessioni demaniali ha portato solo incertezza"

Concessioni balneari. Croatti: “Meloni deve togliere la testa dalla sabbia”

di Redazione | 2 min

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Comacchio. “La pagliaccesca difesa a oltranza dello status quo che il governo Meloni sta portando avanti sulle concessioni demaniali ha finora raggiunto un solo obiettivo: sulle nostre spiagge al 23 maggio l’incertezza, i ricorsi, le denunce rischiano di bloccare un comparto fondamentale per l’economia di tante località turistiche e avere ripercussioni su tutto il Paese. I comuni sono stati abbandonati e, senza una vera riforma, sono costretti a muoversi in ordine sparso tra mille difficoltà”. Sono parole del senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti con cui accusa l’attuale governo di non fare nulla per il comparto balneare.

“Questo governo – aggiunge – continua a ripetere il logoro ritornello del dialogo con l’Europa ma da molti mesi non fa assolutamente nulla per dare un futuro al turismo balneare. A conferma dell’inazione dell’esecutivo la portavoce della Commissione europea, Johanna Bernsel ha affermato per l’ennesima volta stamane che «la situazione è sempre la stessa. Abbiamo analizzato la risposta arrivata dall’Italia il 16 gennaio di quest’anno. Rimaniamo in contatto con le autorità italiane nell’ambito della procedura d’infrazione»”. 

Ora sarebbe “arrivato il momento, per Meloni, di togliere la testa dalla sabbia e di riportare il settore sul binario del Ddl Concorrenza del 2022, con un cronoprogramma certo di gare pubbliche, che garantisca certezze al settore ed eviti la costosa procedura d’infrazione Ue che graverà su tutti i cittadini italiani”.

Secondo Croatti “la premier deve far capire a Lega e iI, che oltretutto quella legge la votarono, come la tattica di fare a spallate con Bruxelles vada alla lunga soltanto a danneggiare il nostro Paese. Gli investimenti sono fermi, l’offerta turistica si sta sbriciolando e rischiamo un ‘crack’ di centinaia di milioni di euro. Prendere in giro gli imprenditori paventando scenari di proroga è semplicemente grottesco e vergognoso”. 

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