Dal 20 al 25 maggio 2024 (data in cui ricorre la Giornata Mondiale della Tiroide), anche quest’anno si celebra la Settimana mondiale dedicata alla cura e alla prevenzione delle malattie che colpiscono questa ghiandola, dall’importanza di una diagnosi corretta agli opportuni controlli.
Il convegno. In occasione di questa ricorrenza, venerdì 24 maggio 2024 – dalle ore 15 alle 18, a Ferrara presso la Sala della Musica in via Boccaleone 19 – avrà luogo un convegno dal titolo “Iodio e Tiroide”. L’appuntamento è organizzato dall’Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Ricambio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e dall’Unità Operativa di Formazione e processi della docenza integrata delle due Aziende Sanitarie, in collaborazione con la Società italiana di Endocrinologia (SIE), con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Ferrara e del Comune di Ferrara.
Nel contesto nel progetto “InSIEme”, la Commissione Regionale Emila-Romagna della SIE propone un evento divulgativo rivolto alla popolazione per sensibilizzare e promuovere una maggiore conoscenza sul corretto apporto di iodio e i rischi connessi ad una sua inappropriata assunzione.
Il centro delle patologie tiroidee e paratiroidee della Provicnia di Ferrara si pone l’obiettivo di garantire un’assistenza di eccellenza in prossimità del paziente, basata sulla valorizzazione e specializzazione di tutte le strutture presenti sul territorio, nell’ottica della garanzia della clinical competence dei professionisti coinvolti.
In provincia di Ferrara, dal punto di vista epidemiologico, la forte presenza della popolazione nelle fasce di età più elevate si riflette in una maggiore incidenza e prevalenza delle patologie croniche (diabete, malattie del sistema circolatorio, malattie dell’apparato respiratorio) e cronico-degenerative rispetto alla media regionale. Ci troviamo in presenza di persone prevalentemente “pluripatologiche”, caratterizzate da situazioni di cronicità, disabilità (a diversi stadi e livelli) che richiedono interventi sanitari “a lungo termine”. Si tratta spesso di pazienti in polifarmacoterapia, che ricorrono frequentemente al ricovero in ospedale e che per rimanere al loro domicilio necessitano di interventi di assistenza integrata domiciliare o, dove non sia possibile e nei casi di non autosufficienza, di servizi residenziali temporanei (sollievo) o semi-residenziali. Il paziente affetto da patologie tiroidee o paratiroidee benigne o maligne può essere valutato dallo specialista Endocrinologo nell’ambito di una visita ambulatoriale presso una struttura territoriale o presso l’Ospedale di Cona. Presso la provincia di Ferrara si stima un’incidenza di carcinoma tiroideo di 80-90 casi l’anno. L’attività di specialistica ambulatoriale endocrinologica è presente capillarmente sul territorio nelle seguenti sedi:
– Ospedale S. Anna di Cona;
– Ospedale SS Annunziata di Cento;
– Ospedale del Delta di Lagosanto;
– Case della Comunità di Ferrara, Portomaggiore, Bondeno, Copparo e Comacchio.
Tale distribuzione sul territorio è in grado di garantire la presa di carico del paziente permettendogli di curarsi e trovare risposta ai propri bisogni assistenziali in prossimità dei luoghi di vita e lavoro. Il paziente, inviato all’ambulatorio specialistico dal medico di Medicina Generale o da altri specialisti, viene preso in carico dal personale medico per l’esecuzione degli accertamenti necessari per un inquadramento diagnostico completo.
Presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, nel periodo 2008-2022, sono stati valutati più di 18.000 pazienti per problematiche relative al nodulo tiroideo, fra i quali 1.009 pazienti sono risultati affetti da carcinoma tiroideo (5.5%), che sono stati appropriatamente presi in carico e accompagnati nel loro percorso diagnostico e terapeutico.
L’attività chirurgica sulla tiroide e paratiroide in provincia di Ferrara viene effettuata a livello ospedaliero presso il Sant’Anna dalle Unità Operative di Otorinolaringoiatria, Chirurgia 2 e Chirurgia 1 con una prevalenza presso l’ORL. Nella provincia di Ferrara è presente il servizio di Medicina Nucleare, che si occupa di diagnostica e trattamento radiometabolico, in “degenza protetta” e dei tumori ben differenziati della tiroide (Papillari e Follicolari).
Il Centro delle Patologie Tiroidee e Paratiroidee, impegnato nella diagnosi trattamento e prevenzione di queste patologia, è centro di riferimento provinciale per la diagnosi e la cura delle malattie tiroidee e paratiroidee.
Telemedicina: videovisita e videoconsulto. Queste modalità permettono al medico di comunicare da remoto con il paziente e l’infermiere, all’interno di una ‘Virtual Room’ dedicata.
L’Anatomia Patologica del Sant’Anna. La diagnosi citologica su agoaspirato con ago sottile, effettuata presso l’Unità Operativa di Anatomia Patologica diretta dal prof. Giovanni Lanza, ha un ruolo centrale nella corretta gestione clinica dei pazienti con noduli tiroidei. L’ agoaspirazione rappresenta la tecnica più accurata ed efficace per la diagnosi di natura (benigna o maligna) dei noduli tiroidei e, sulla base della diagnosi citologica, verrà definito il percorso terapeutico più appropriato. Nel caso di intervento chirurgico spetta all’Anatomopatologo l’analisi istologica del campione operatorio sia ai fini diagnostici sia, in caso di patologia maligna, per la definizione delle caratteristiche istologiche necessarie per la stratificazione prognostica e per la pianificazione della terapia.
La patologia. Le patologie legate alla tiroide sono fra le più diffuse in Italia: si calcola che ne soffra circa il 10% della popolazione, collocandosi, per numero di casi, al secondo posto delle malattie endocrine dopo il diabete. Colpiscono in grande maggioranza le donne, ma si registrano sempre più casi di disfunzioni tiroidee anche negli uomini. Dal punto di vista funzionale le affezioni tiroidee sono riconducibili a “forme normo”, “ipo” e “iperfunzionanti”, alle tireopatie autoimmuni e alla patologia nodulare benigna e maligna.
I noduli tiroidei sono tra le patologie endocrine più comuni e vengono rilevati, mediante il solo esame obiettivo, in circa il 5-7% della popolazione adulta, con prevalenza più elevata nel sesso femminile. Nell’ambito dei noduli la prevalenza delle lesioni neoplastiche varia dal 5 al 15%, in rapporto a sesso, età e storia clinica. La maggior parte dei noduli tiroidei può essere identificata con elevata accuratezza diagnostica come una lesione benigna, mediante l’ago-aspirato eco-guidato. I noduli citologicamente benigni, normo-funzionanti e clinicamente asintomatici non richiedono alcun intervento terapeutico. Tuttavia una quota minoritaria – ma non trascurabile – dei noduli benigni si accresce progressivamente e può divenire causa di disturbi compressivi locali, variabili in rapporto a dimensioni e localizzazione anatomica della lesione.
Il carcinoma della tiroide è oggi uno dei tumori più frequenti in Italia; in particolare, nelle donne giovani con meno di 40 anni ed è al secondo posto dopo il carcinoma della mammella. Dal punto di vista morfologico il 90% dei tumori tiroidei è rappresentato dal carcinoma papillare e follicolare; i tumori midollari rappresentano meno del 5% del totale ed i carcinomi poco differenziati o anaplastici costituiscono la forma più rara (1-2% del totale) ma anche la più severa in quanto può diffondendersi velocemente sia a livello locale che per via linfatica ed ematica.
La sopravvivenza in Italia per carcinoma della tiroide a 5 anni dalla diagnosi è pari al 90% negli uomini e 95% nelle donne. L’elevata sopravvivenza è dovuta in parte alla biologia del tumore: il carcinoma papillare della tiroide (la forma più frequente) è infatti caratterizzato da una bassa tendenza ad invadere i tessuti circostanti e a dare metastasi. Inoltre ha una bassa probabilità di recidiva. D’altra parte gli attuali approcci diagnostici permettono una diagnosi precoce, anche grazie al servizio di Diagnostica Molecolare presente presso l’Endocrinologia (diretta dalla prof.ssa Maria Chiara Zatelli), e le strategie terapeutiche disponibili garantiscono elevati tassi di remissione completa. Le strutture che riescono a garantire questo tipo di presa in carico, poi, sono in grado di gestire in maniera appropriata anche i casi più complessi.
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