Gentile Direttore,
Si è conclusa il 22 gennaio scorso la fase di deposito e osservazioni sul Piano Urbanistico Generale da parte di privati cittadini, categorie, portatori d’interesse, comitati, secondo quanto previsto dall’art 45 co.5 della Legge Regionale n.24/2017.
Tutti i contributi sarebbero stati analizzati e valutati, al fine di elaborare la proposta di PUG che la Giunta avrebbe presentato al Consiglio Comunale nei successivi mesi per il provvedimento di adozione.
Il Comitato Caldirolo Libera aveva avanzato un’osservazione al PUG, chiedendo il recupero dell’edificio pubblico dell’ex idrovora di via Caldirolo, ai fini di un suo recupero e utilizzo come Casa di Quartiere aperta a tutti i cittadini e cittadine ( e non limitata a “Casa delle Associazioni”).
Leggo sul numero del Resto del Carlino di oggi ( lunedì 20 maggio) che “più sopralluoghi sono stati fatti nel corso degli ultimi mesi insieme a diverse associazioni” ( il cui nome non viene peraltro esplicitato) sul sito di tale idrovora e che “ l’ex idrovora sarà casa di associazioni”.
Mi chiedo perché l’Amministrazione non abbia intrapreso per lo meno un ‘interlocuzione con il Comitato Caldirolo Libera, che ha civicamente dimostrato interesse, esplicitandolo formalmente con l’osservazione al PUG.
Quale migliore ruolo di tutela dei locali di via Caldirolo, se non quello delle persone che lì vi abitano? Su che base si sono ignorati i cittadini e le cittadine del Comitato Caldirolo Libera? Mi domando come questo iter possa chiamarsi “partecipato”.
Anna Chiappini