Cronaca
15 Maggio 2024
Due 22enni sono imputati con l'accusa di lesioni aggravate in concorso nei confronti di un ragazzo all'epoca dei fatti 16enne. Sia lui che i famigliari sono stati ammessi come parte civile

Minore aggredito dal branco in piazza Ariostea, via al processo

di Davide Soattin | 3 min

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È approdato ieri (martedì 14 maggio) in tribunale a Ferrara il procedimento per l’aggressione del 7 novembre 2021 in piazza Ariostea, dove un giovane ferrarese di 16 anni era stato malmenato brutalmente da un gruppetto di quattro ragazzi, che prima lo avrebbero spintonato e poi gli avrebbero sferrato pugni al volto e calci alle gambe, facendolo cadere a terra e provocandogli ematomi e la perforazione del timpano giudicati guaribili in trenta giorni dai sanitari dell’ospedale Sant’Anna di Cona.

Imputati oggi sono due 22enni, accusati di lesioni personali aggravate in concorso, mentre un secondo fascicolo di inchiesta è stato aperto in parallelo dagli uffici della Procura minorile del tribunale di Bologna nei confronti di altri due presunti responsabili di quanto accaduto, che oggi hanno 16 e 17 anni, e all’epoca dei fatti ne avevano addirittura 13 e 14.

Nello specifico, secondo l’impianto accusatorio, nonostante il tentativo di difendersi da quell’aggressione nata per futili motivi, il giovane sarebbe stato inizialmente trattenuto da dietro per le braccia, bloccato e picchiato. Poi, dopo essere riuscito a scappare con l’aiuto di un amico, sarebbe stato raggiunto, in due diverse occasioni, dai due attuali imputati, che gli avrebbero rifilato un pugno in faccia ciascuno.

Il primo sotto i portici della scuola San Vincenzo, il secondo all’incrocio tra piazza Ariostea e via Fossato, dove il 16enne, che si era rialzato nel tentativo di fuggire, era stato inseguito dal gruppetto, nonostante l’intervento di alcune persone che avevano tentato di impedire l’aggressione.

Durante l’udienza predibattimentale di ieri, il giovane e i suoi familiari, quest’ultimi con l’obiettivo di lanciare un segnale forte e di vicinanza al figlio per quanto successo, sono stati ammessi come parte civile nel processo.

Fuori dall’aula, l’avvocato Carmelo Marcello che li assiste, ha sottolineato come, a seguito dell’aggressione subita, il ragazzo ha riportato “non solo problemi di natura fisica, ma anche psicologici protrattisi nel tempo, come, ad esempio, periodi di insonnia, attacchi di panico e ansia diffuso associata ad un atteggiamento di chiusura verso l’esterno”.

“Qualora fosse accertata giudizialmente la sussistenza dei reati contestati, scaturirebbe in capo ai colpevoli – ha proseguito – l’obbligo di risarcire anche ai genitori della vittima del reato non solo il danno patrimoniale conseguenza delle spese affrontate per le azioni sanitarie e terapeutiche, ma anche il danno non patrimoniale da questi direttamente sofferto“.

“Del resto non v’è chi non veda il profondo disagio e turbamento patito dai genitori quando hanno appreso che il loro figlio minore, mentre si trovava fuori con gli amici, è stato oggetto di un atto riprovevole: l’aggressione fisica e verbale senza motivo da parte di due sconosciuti” ha concluso l’avvocato.

Al termine dell’udienza, il giudice ha rinviato all’8 luglio.

 

 

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