“Voglio portare in Europa la voce di noi agricoltori per tutelare le nostre filiere produttive dai continui attacchi a cui vengono sottoposte con la scusa di un falso ambientalismo che non ha nulla a che vedere con il rispetto della terra. Non possiamo più accettare che la Commissione Ue si svegli all’improvviso dicendo, ad esempio, che dobbiamo ridurre la produzione di pomodoro, coltura di eccellenza del territorio ferrarese, perché secondo qualcuno a Bruxelles non è così strategica. È accaduto l’estate scorsa durante la discussione sul regolamento per i fitofarmaci, e non possiamo permettere che accada di nuovo. Peraltro, il mio impegno sarà massimo affinché quel regolamento così restrittivo e punitivo soprattutto per il comparto ortofrutticolo, venga definitivamente archiviato”.
Parola di Guglielmo Garagnani, candidato alle elezioni europee per Fratelli d’Italia e per anni ai vertici di Confagricoltura Bologna, che ieri mattina a Ferrara ha incontrato una rappresentanza di agricoltori nell’ambito di un evento promosso dalla sezione ferrarese dell’associazione di categoria di cui ha fatto parte.
“Negli ultimi cinque – continua – anni si sono smarrite le ragioni che hanno portato a istituire la Politica Agricola Comune (Pac), che aveva come obiettivo l’aumento della produttività agricola, il sostegno agli agricoltori e prezzi accessibili per i consumatori. Questi obiettivi sono stati accantonati in favore di una visione bucolica e totalmente scollegata dalla realtà dell’agricoltura, che intende relegare noi agricoltori a meri giardinieri e non più produttori di cibo per la popolazione” ha scandito Garagnani, sottolineando l’impegno per una revisione della Pac”.
“Occorre ribaltare questo paradigma riportando gli agricoltori al centro – ha continuato Guglielmo Garagnani – perché non possiamo permetterci che le nostre filiere vengano smantellate o penalizzate da provvedimenti assurdi, come il divieto di plastica monouso per le confezioni di ortofrutta sotto 1,5 chili che metterà in difficoltà molte aziende del Ferrarese”.
Secondo Garagnani “l’Ue deve sostenere le aziende agricole affinché recuperino competitività e per farlo occorre un grande sforzo a sostegno della ricerca pubblica e per promuovere le Tea (Tecniche di Evoluzione Assistita, il nome originale è Ngt New Genomic Tecniques, ndr), il cui regolamento è stato rinviato alla prossima legislatura europea per problemi politici. Se non si autorizza l’utilizzo di queste tecniche per i vegetali, qualsiasi ipotesi di riduzione dei fitofarmaci senza valide alternative percorribili, è semplicemente folle”.
“La tutela del comparto primario – ha sottolineato – deve diventare un obiettivo geopolitico dell’Unione Europea; per parlare di difesa non basta ragionare su un esercito comune perché insieme ai confini vanno protette le produzioni strategiche. Non possiamo accettare l’invasione di commodity agricole a prezzi bassi da parte di Paesi extra UE che producono senza rispettare i nostri disciplinari e senza l’attenzione all’ambiente e alla sicurezza alimentare che viene richiesta in Italia. La battaglia per la reciprocità delle condizioni produttive sarà decisiva nella prossima legislatura europea e occorrerà valutare anche l’introduzione di una tassazione sui prodotti di importazione che tenga conto dell’inquinamento generato nel loro ciclo produttivo, sulla falsariga della carbon tax per i fertilizzanti”.
“Solo così possiamo tutelare le nostre filiere – ha concluso – ma per farlo serve una nuova maggioranza senza quei partiti, come i verdi, che in questi anni hanno fatto di tutto per penalizzare l’agricoltura. Per questo è fondamentale sostenere Fratelli d’Italia che, con l’autorevolezza della presidente Giorgia Meloni, può davvero contribuire a cambiare in meglio questa Europa”.
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