(Foto di Riccardo Giori)
Parole che possono essere più che mai attualizzate, perché mantenere viva la memoria “non serve soltanto a fare in modo che i giovani non restino nell’oblio”; ma “in un mondo che ancora oggi è segnato dai conflitti – dichiara il prefetto Massimo Marchesiello – i valori della Resistenza possono fornire una soluzione, una fucina di spunti da cui si può ripescare per agire e far fronte alle drammatiche situazioni odierne. I giovani possono così diventare custodi attivi di quei valori che sono sempre attuali e attuabili”.
La stessa Ferrara, come ricorda il sindaco Fabbri, ebbe e visse “nel bene e nel male, un ruolo centrale in questo spartiacque storico dall’oppressione alla libertà: si pensi all’eccidio del Castello Estense durante la lunga notte del ’43, o alle comunità ebraiche ferraresi perseguitate e deportate, o ancora la vicenda umana e politica di Giacomo Matteotti, di cui quest’anno ricorre il centenario”.
Il sindaco allora non perde occasione per ricordare come la “realizzazione di interventi, approfondimenti ed eventi (dalle deposizioni dei cippi, all’avviato cantiere di Casa della Patria Pico Cavalieri, passando per l’intitolazione di piazza Darsena alla poetessa ebrea Giovanna Bemporad), siano tutti tasselli che l’amministrazione comunale ha voluto utilizzare per commemorare ciò che ha significato la Resistenza nel ferrarese; sono soffi di energia e di memoria che abbiamo voluto restituire alla città. Aria vitale che ci circonda e ci ricorda quanto sia preziosa la libertà, affinché non venga mai più a mancare”.