Paolo Govoni dalla Camera di Commercio a Sipro
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
Passa anche da Ferrara il digiuno a staffetta contro il Decreto Sicurezza. A partecipare i consiglieri di Coalizione Civica eletti nella lista Anselmo Sindaco Arianna Poli e Leonardo Fiorentini
“Il sottoscritto non ha alcun problema a dichiarare che i partigiani combattevano dalla parte giusta, nel liberare la nostra nazione da un sistema totalitario come il nazifascismo”. Ma...
Facendo un paragone con il 2023, fra le principali entrate correnti si registra un aumento della RcAuto (da 11,5 milioni a 11,9) e dell’imposta provinciale di trascrizione (Ipt), passata dai 9,7 milioni del 2023 ai 10,4 dell’anno scorso. Un andamento che lentamente sta riallineando l’entrata al periodo pre-covid.
L'assessore al bilancio Fornasini ha evidenziato tutti gli elementi positivi del rendiconto: dagli avanzi liberi ai recuperi Imu fino ai fondi del Pnrr
di Anna Chiappini e Davide Nanni*
Il 25 aprile 1945 è la data fondativa della nostra democrazia. Oggi che i testimoni diretti di quegli anni, per ovvie ragioni anagrafiche, sono sempre meno crediamo sia importante valorizzare appieno il significato di quel momento storico senza cadere in una stanca retorica celebrativa: non è festa “della libertà” ma della liberazione, ovvero di una libertà ritrovata e conquistata a caro prezzo dopo un ventennio di dittatura fascista che terminò in un conflitto disastroso, nell’occupazione nazista della penisola e in una feroce guerra civile tra italiani.
La nostra Costituzione, ricordava in un celebre discorso il giurista Piero Calamandrei, è nata “ovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità” conculcate dai nazifascisti. Furono tanti, spesso giovani, e tra loro non mancarono le donne, protagoniste di una resistenza a lungo taciuta nel dopoguerra quando una società ancora conservatrice volle “normalizzare” quell’esperienza di libertà ed emancipazione femminile che fu anche lotta partigiana.
Se durante il regime fascista le donne erano state per lo più confinate in casa, dipinte come “angeli del focolare” e sottomesse alla rigida autorità maschile, negli anni della Resistenza molte di loro combatterono, nascosero partigiani, ebrei e militari alleati, svolsero il prezioso ruolo logistico di “staffette” portando cibo, armi e materiali di propaganda clandestina ai nuclei combattenti. Non rischiavano solo la vita: 4.653 di loro vennero arrestate e torturate; oltre 2.750 furono deportate nei campi nazisti; 3.882 furono giustiziate o caddero in combattimento. Almeno 70 mila donne furono impegnate nella Resistenza e circa 35 mila vennero riconosciute “partigiane combattenti”, ma probabilmente il loro numero è maggiore.
Tra le diciannove donne decorate con Medaglia d’Oro al Valor Militare ricordiamo Irma Bandiera, fucilata a Bologna il 14 agosto 1944 dopo sette giorni di terribili torture e sevizie. “Mimma” aveva 29 anni, era una ragazza bella e benestante, poteva attendere in tranquillità la fine della guerra ma non lo fece: aderì alla Resistenza e divenne “staffetta” partigiana, rimanendo coerente al suo impegno per un’Italia più libera e giusta. Fu catturata dai fascisti la sera del 7 agosto, poi sottoposta a un vero e proprio calvario con l’obiettivo di ottenere informazioni sui suoi compagni di lotta.
Il suo bellissimo viso venne sfigurato dalle torture, i suoi occhi accecati, subì indicibili violenze: tuttavia, Irma non parlò. Tacque anche davanti alla casa dei suoi genitori, dove l’improvvisato plotone di aguzzini la finì a colpi di mitra. Il coraggio e la tenacia di Irma Bandiera sono un simbolo potente di resistenza a qualsiasi forma di oppressione, ieri come oggi. Per questo abbiamo impegnato il Consiglio comunale a dedicare una via, piazza o altro luogo pubblico di Ferrara alla sua memoria. Un ricordo vivo, perché “Mimma” aveva ragione: “i morti passano, i sogni restano”. A lei e a tutte le donne che stanno lottando per la libertà, la pace e la giustizia vogliamo dedicare questo 25 aprile.
*consiglieri comunali Pd e candidati alle prossime amministrative
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