Cento
23 Aprile 2024
Si tratta del 40enne Mateo Leprotti, del 43enne Marco Neri e del 37enne Vincenzo Scotti. In tutto dovranno scontare oltre diciotto anni di reclusione

Operazione “Drivers”, altri tre arrestati finiscono in carcere

di Redazione | 2 min

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Cento. Dopo il 49enne Claudio Orlandini, nella giornata di ieri, domenica 21 aprile, altri tre arrestati nell’ambito dell’operazione “Drivers” sono stati trasferiti nel carcere di via Arginone: si tratta del 40enne Mateo Leprotti, del 43enne Marco Neri e del 37enne Vincenzo Scotti.

Tutti e tre erano destinatari di un provvedimento emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Bologna, a seguito di condanne divenute definitive, a cui i carabinieri della stazione di Cento, coadiuvati dal personale del Norm di Cento, hanno dato esecuzione, individuandoli e traendoli in arresto.

Mateo Leprotti dovrà scontare 6 anni di reclusione poichè ritenuto responsabile del reato di associazione a delinquere finalizzata alla cessione di stupefacenti nonché di cessione di sostanze stupefacenti, reati commessi in Emilia Romagna nel corso del 2020, mentre Marco Neri sconterà 4 anni e 9 mesi di reclusione per cessione di sostanze stupefacenti e violazione della normativa sulla detenzione di armi, reati anche questi commessi nell’anno 2020 tra l’Emilia Romagna, l’Abruzzo e le Marche.

Vincenzo Scotti invece, 37enne residente a Renazzo, dovrà scontare 8 anni di reclusione, oltre che per cessione di sostanze stupefacenti, per estorsione: entrambi commessi in varie località dell’Emilia Romagna e dell’Abbruzzo.

I tre, come si diceva, erano rimasti coinvolti nell’operazione “Drivers”, iniziata nel marzo 2020 e condotta dai carabinieri di San Giovanni in Persiceto sotto il coordinamento della Dda di Bologna. Un’inchiesta che abbracciò i territori di Bologna, Ferrara e Ravenna, arrivando in Lombardia, portando a nove misure cautelari in carcere e ad altri 12 indagati in stato di libertà per reati gravissimi legati al traffico di droga in particolare hashish e marijuana.

L’associazione era composta da italiani, albanesi e un ecuadoregno, residente a Pisa, ancora latitante. Il gruppo si approvvigionava della droga (hashish, marijuana e cocaina) in Spagna tramite pacchi postali, per poi rivenderla al dettaglio in Italia.

Il blitz dei carabinieri vide 19 perquisizioni, anche nelle zone di Cento e di Comacchio, e permise di sequestrare, nelle sette province interessate dall’operazione, 10 kg di hashish, 4 di marijuana, piantine, lampade per essicazione e oltre 250mila euro in contanti, ritrovati in una cassaforte e sotto la culla di un neonato nel ravennate.

Nel luglio 2022 sei componenti dell’associazione vennero condannati in rito abbreviato a pene che andavano dai 4 agli 8 anni e mezzo.

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