Attualità
21 Aprile 2024
Katia Varani, Fabrizio Vincenzi e Silvia Pasquini di Unife insigniti del prestigioso titolo

Tre docenti Unife sono “Paladini Italiani della Salute”

di Redazione | 3 min

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La professoressa Katia Varani, preside della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione dell’Università di Ferrara e il professor Fabrizio Vincenzi, entrambi del Dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna, e la dottoressa Silvia Pasquini del Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie di Unife, docenti di Farmacologia, hanno ricevuto il prestigioso titolo di “Paladini Italiani della Salute” grazie a tre rilevanti progetti di ricerca medico-scientifica annoverati nell’omonima pubblicazione edita da RDE.

Il riconoscimento è stato conferito lo scorso 18 aprile in Campidoglio a Roma, nel corso della seconda edizione del “Premio Recti Eques”, che ha celebrato i cosiddetti “Cavalieri del bene”, personalità italiane che a diverso titolo si sono distinte nella difesa e nella promozione della salute.

I tre lavori di ricerca sono stati selezionati dalla casa editrice Rde, con un comitato scientifico presieduto dal Professor Francesco Cognetti, Presidente della Federazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi, e composto da importanti esponenti della medicina italiana e personalità autorevoli provenienti da realtà accademiche e società scientifiche..

L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione culturale Liber, in collaborazione con la casa editrice Rde e con il patrocinio di Ministero della Salute, Farmindustria, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Istituto Superiore di Sanità, Roma Capitale, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e 17 università italiane.

Nel corso dell’evento, la Prof.ssa Varani è intervenuta alla tavola rotonda dal titolo “Integrare ricerca, innovazione, educazione e comunicazione in sanità per ottimizzare prevenzione, diagnosi, trattamento delle malattie e potenziare i sistemi sanitari”, durante la quale si sono confrontati alcuni rappresentanti del mondo accademico, del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’industria. Varani ha evidenziato l’impegno di Unife nel campo della formazione, della ricerca e dell’innovazione in ambito biomedico, sottolineando anche l’attenzione alla medicina di genere, con l’obiettivo finale di migliorare la qualità della vita e la salute della popolazione.

I lavori di ricerca premiati hanno al centro l’adenosina, una sostanza chimica prodotta dal nostro organismo, e il ruolo chiave che questa può avere sia come indicatore di alcune patologie, sia come fattore per la protezione dei neuroni e lo sviluppo di nuove cure in caso di ictus ischemico.

In particolare, i lavori della professoressa Varani, portati avanti in numerosi anni di ricerca, studiano i recettori dell’adenosina sulle cellule del sangue come “sentinelle” che segnalano la presenza di malattie croniche a carattere infiammatorio, degenerativo o tumorale, e lo stato di avanzamento di queste patologie nei pazienti affetti.
Il progetto del professor Vincenzi indaga come rendere l’adenosina un’alleata preziosa delle cellule cerebrali: in caso di ictus ischemico, infatti, l’adenosina agisce in modo anomalo danneggiando i neuroni. Questo comportamento potrebbe essere invertito grazie all’utilizzo di particolari molecole, chiamate “modulatori allosterici”, che agiscono sull’adenosina come piccoli “suggeritori” di azioni protettive.

La ricerca della dottoressa Pasquini analizza l’importanza del funzionamento del sistema dell’adenosina nell’ictus ischemico. In condizioni normali, l’adenosina aiuta infatti a regolare il flusso sanguigno nel cervello, protegge le cellule cerebrali dai danni e aiuta a ridurre l’infiammazione. In caso di ictus, questo sistema risulta alterato: lo studio delle alterazioni apre la strada allo sviluppo di nuovi farmaci per riequilibrare il sistema dell’adenosina nel cervello, aiutando a prevenire o ridurre i danni causati dall’ictus.

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