Naomo sul palco. Il Comune non c’entra
"Come consigliere comunale ma anche come cittadino, mi aspetto una qualche spiegazione poichè è fuori discussione l’altissimo valore simbolico ed istituzionale di quell’evento"
"Come consigliere comunale ma anche come cittadino, mi aspetto una qualche spiegazione poichè è fuori discussione l’altissimo valore simbolico ed istituzionale di quell’evento"
Le forze di opposizione del Consiglio comunale di Ferrara - La Comune, Movimento 5 Stelle, Lista Civica Anselmo Sindaco e Partito Democratico - hanno presentato un ordine del giorno che invita l’Amministrazione a condannare le “gravi violazioni del diritto internazionale da parte di Israele” e ad adottare misure concrete a sostegno del popolo palestinese
“Ferrara, le donne e la città” organizza per venerdì 20 giugno 2025, alle ore 17, 30, presso la Sala Della Musica, via Boccaleone 19, un incontro pubblico per illustrare alla cittadinanza i risultati della prima parte di una ricerca effettuata su due quartieri della città Arianuova - Giardino e Krasnodar nell’ambito del progetto WWW. Women’s Wise Walkshop. Dal vivere gli spazi al progettare i luoghi
“A tutte le famiglie, alle prese con un dolore che è anche solo difficile immaginare, va il nostro pensiero più sincero e il nostro abbraccio. Come Regione Emilia-Romagna, ci stringiamo al loro dolore e a quello delle comunità colpite”
Il consigliere comunale Fabio Anselmo ha presentato un question time formale sollevando interrogativi sulla presenza dell’ex vicesindaco Nicola Lodi nella tribuna delle autorità durante la cerimonia del 5 giugno scorso dedicata alla Giornata Nazionale dell’Arma dei Carabinieri
di Davide Nanni*
Ferrara è la città che conta il numero di case popolari più alto in Emilia-Romagna, dopo Bologna. Un patrimonio di 3.341 alloggi pubblici che il nostro Comune, da oltre un secolo, mette al servizio di tutti quei nuclei familiari che – per molteplici ragioni – versano in condizioni di medio o grave disagio economico. La gran maggioranza dei complessi residenziali gestiti da Acer è stata costruita prima degli anni ’90 e oggi necessita interventi di manutenzione periodica e straordinaria, ammodernamento, efficientamento energetico spesso molto consistenti.
Negli ultimi cinque anni il Comune di Ferrara ha erogato all’Azienda Casa risorse insufficienti a implementare e mantenere standard di abitabilità qualitativamente adeguati al benessere dell’utenza. Lo dimostra l’aumento costante del numero di alloggi Erp vuoti tra il 2019 e il 2023: da 692 a 955, due terzi dei quali non potranno mai essere assegnati perché mancano i requisiti minimi di abitabilità. Nel frattempo la domanda di casa a costi calmierati è drammaticamente esplosa a causa della crisi economica e di politiche nazionali poco lungimiranti, come l’azzeramento del Fondo Affitti e di quello per la morosità incolpevole.
Eppure la giunta Fabbri, nel 2021, ha rinunciato a realizzare 31 nuovi alloggi pubblici in zona Darsena, salvo poi agitare in maniera strumentale il problema “case popolari” fomentando una inutile e penosa guerra tra poveri. Oggi, a pochi mesi dalle elezioni, la macchina comunicativa di Fabbri esalta la riqualificazione energetica e sismica di 24 alloggi in via Verga. Un intervento importante, finanziato con risorse nazionali, ma decisamente tardivo: da anni chi abita in quei palazzi lamenta il malfunzionamento degli impianti di riscaldamento e la scarsa manutenzione delle parti interne, escluse dai lavori di ammodernamento. Lo stesso avviene in tante altre parti della città: da Foro Boario a via Borsari, passando per Piazzale San Giovanni. Chi scrive ha avuto modo di vedere, ad esempio, le condizioni abitative indecorose di anziani e famiglie nei caseggiati popolari di via Primo Maggio: vani piccoli, infiltrazioni nei sottotetti, pareti divorate dall’umidità e della muffa. Una situazione ben nota e taciuta dai nostri attuali amministratori che non si sono mai preoccupati di intervenire, sfruttando le possibilità di spesa emerse con il Pnrr e il Superbonus.
Nemmeno la richiesta presentata da Acer per modificare i vincoli sugli immobili di via Primo Maggio presenti nel nuovo Piano Urbanistico Generale è stata accolta dal Comune: nessuna demolizione sarà possibile, con costi più elevati di riqualificazione. Il duo Fabbri-Balboni continua a illudere gli elettori promettendo “la casa prima ai ferraresi” ma ci credono davvero? Evidentemente no. Ferrara ha bisogno di politiche abitative serie e di scelte coraggiose: investire
sull’edilizia pubblica almeno un milione l’anno; delineare assieme ad Acer e Università strategie di sviluppo per l’edilizia sociale rivolta a studenti e giovani coppie; incentivare il cohousing e disincentivare tutte le dinamiche speculative che hanno aggravato il caroaffitti in centro storico, con danno ai piccoli commercianti, agli operatori turistici e ai tanti studenti fuorisede. Una cosa però si potrebbe fare anche subito: destinare il rimborso di 806.288,4 euro ottenuto dalla sentenza Lageder al recupero di alloggi Erp vuoti, raddoppiando la posta di bilancio del 2024. Il sindaco Fabbri è d’accordo?
* consigliere comunale del Partito Democratico
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