Infiltrazioni mafiose. In Consiglio comunale solidarietà unanime a Copma
Solidarietà unanime a Copma del Consiglio comunale di Ferrara che ha votato la mozione presentata da Francesco Rendine (Civica Fabbri)
Solidarietà unanime a Copma del Consiglio comunale di Ferrara che ha votato la mozione presentata da Francesco Rendine (Civica Fabbri)
"Che palle!". È l'esclamazione della consigliera di Forza Italia Diletta D'Andrea durante la dichiarazione di voto sulla mozione "R1PUD1A" di Emergency, presentata dai gruppi di opposizione. La maggioranza respinge una mozione che chiedeva al Comune di Ferrara di aderire a una campagna nazionale per riaffermare il ripudio della guerra previsto dalla Costituzione
Novità in arrivo per i turisti che scelgono di visitare Ferrara. Il periodo imponibile dell’imposta di soggiorno verrà esteso, a partire dal 2026, da 5 a 7 notti
Fuggi fuggi all'IIS Einaudi di via Savonarola dove, intorno alle 9.30 di lunedì 24 novembre, qualcuno ha spruzzato dello spray al peperoncino, creando panico e paura tra insegnanti, studenti e personale scolastico, tanto da dover far intervenire i carabinieri e i sanitari del 118
Quattro mesi di condanna. Sono quelli che il giudice del tribunale di Ferrara ha inflitto a un 24enne ferrarese, che era finito a processo con l'accusa di sostituzione di persona, dopo aver rubato le foto della propria professoressa 48enne e averle scambiate via WhatsApp, senza che la donna ne sapesse nulla
“Lo sfruttamento del lavoro agricolo in alcune aree del ferrarese – ha sottolineato il prefetto Marchesiello a margine di un convegno tenutosi a Ferrara – è un problema annoso, su cui la Prefettura da anni concentra i propri sforzi in una attività a 360°”.
L’incontro, organizzato dalla locale direzione Inps, in collaborazione con la Prefettura di Ferrara quale firmataria nel luglio 2023, insieme ad altri Enti, del “Protocollo per la costituzione della Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità”, si è incentrato sull’approfondimento dei principali aspetti riguardanti l’attività della Rete ma più in generale le problematiche del settore agricolo.
Su questi ultimi aspetti ha battuto l’intervento di apertura dei lavori di Marchesiello che, nel sottolineare l’importanza della Rete, istituita con legge 199 del 2016, quale strumento di contrasto al fenomeno del caporalato e al contempo di valorizzazione della filiera produttiva nazionale di eccellenza nel rispetto delle norme in materia di lavoro, legislazione sociale e fiscale, ha affrontato il tema dello sfruttamento del lavoro nero in agricoltura, che in questa provincia, registra situazioni di particolare criticità nella zona di Portomaggiore, dove è presente una numerosa comunità pakistana .
“Potenziare il sistema di controlli da parte delle autorità ispettive – aggiunge a margine il prefetto – è certamente utile ma non basta. Oggi stesso, insieme all’Assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, sarò a Portomaggiore dove incontrerò Sindaco, Autorità di polizia e parti sociali e datoriali, per fare il punto della situazione”.
“I fattori sociali, economici e logistici, che favoriscono lo sviluppo del fenomeno sono molteplici, e quindi la risposta più efficace per un’inversione di rotta non può che coinvolgere una pluralità di Istituzioni, soprattutto per quanto riguarda le corrette dinamiche di incontro tra domanda e offerta di manodopera”.
Nel pomeriggio, in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica svoltosi a Portomaggiore, oltre a evidenziare le importanti e costanti attività investigative svolte sul territorio dall’Arma dei Carabinieri per la repressione del caporalato, vi sono state anche numerose proposte.
Su queste gli attori presenti hanno espresso unanime consenso come quella della creazione di uno sportello al quale il lavoratore possa rivolgersi per ricevere proposte di lavoro e servizi di mediazione culturale. A questa si vorrebbe aggiungere un pacchetto di soluzioni abitative e di trasporto, che ne agevolino l’integrazione sociale e lavorativa, eliminando così la necessità di ricorrere alla illecita intermediazione dei “caporali”. Una proposta che sarà oggetto anche dei prossimi lavori della Sezione Territoriale della Rete del Lavoro agricolo di qualità.
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