Attualità
13 Aprile 2024
Investimento da 1,17 milioni di euro, fine lavori prevista per maggio. Poi via al restauro delle opere e degli allestimenti interni

Palazzina Marfisa d’Este e Loggia degli Aranci: lo stato degli interventi post sisma

di Redazione | 3 min

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La Palazzina Marfisa e la retrostante Loggia degli Aranci, in corso della Giovecca 170, sono state oggetto di interventi di riparazione e miglioramento strutturale post sisma.

Il focus principale è stato il ripristino del danno e il miglioramento sismico, a cui si sono aggiunti interventi di carattere architettonico. Sono state eseguite varie opere, tra cui l’irrigidimento delle falde di copertura, la realizzazione di cordolature controventanti, l’inserimento di incatenamenti, il ripristino di fessurazioni nei muri portanti e l’aggiunta di un cordolo in acciaio all’esterno della Loggia per ridurre la vulnerabilità.

Sul fronte architettonico sono stati restaurati i soffitti cinquecenteschi e la pavimentazione, mentre sono stati rifatti completamente i servizi igienici e della biglietteria ed è stato ottimizzato il superamento delle barriere architettoniche. Anche l’impianto di condizionamento è stato completamente rifatto con l’installazione di una pompa di calore.

Sono, invece, in fase di ultimazione i lavori per migliorare l’accessibilità esterna, inclusa una nuova rampa di accesso all’ingresso. Attualmente, il giardino è stato riorganizzato in attesa della realizzazione di nuove aiuole e percorsi che richiameranno lo stile del giardino all’italiana.

Il finanziamento complessivo per il progetto – i cui lavori sono stati consegnati il 18 gennaio 2023 e il cui completamento è previsto il 28 maggio di quest’anno –, ammonta a 1.170.519,67 euro, di cui 545.519,67 euro sono Contributi Regionali assegnati con finanziamento concesso dal Commissario Delegato e 625.000,00 euro sono fondi comunali.

“È una grande soddisfazione presentare la fine dei lavori di questo gioiello di Ferrara, che è stata casa di un personaggio straordinario, Marfisa, anticonformista, amante della poesia e dell arte, protettrice del Tasso che rimase a Ferrara anche dopo la partenza degli Este. Un intervento che non si è limitato alla parte strutturale, pur importantissima, ma che abbiamo voluto estendere al restauro specialistico dei soffitti del Cinquecento,  all’intervento architettonico, con il ripristino del vecchio pavimento e il rifacimento in coccio pesti dell’ingresso e della biglietteria, nuovo servizi igienici. Un intervento con cui tutta la città deve essere orgogliosa”, così l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Maggi.

L’assessore alla Cultura Marco Gulinelli ha parlato della fase successiva degli allestimenti interni. “La recente revisione conservativa – spiega Gulinelli – ha evidenziato la necessità di restaurare diverse opere, tra cui lo stemma araldico e i dipinti. Ulteriori interventi manutentivi sono già pianificati per il futuro, tra cui il risanamento degli arredi in legno e la cura di particolari oggetti come gli strumenti musicali presenti”. L’assessore ha aggiunto anche delle nuove opportunità nella fruizione del museo di Palazzina Marfisa d’Este e del loggiato esterno con gli edifici adiacenti. “Questa fase di intervento ha anche permesso di ristabilire inoltre rapporti con gli attori chiave legati alla storia di questo edificio, come la Soprintendenza e la BPER Banca, proprietaria della maggior parte degli arredi e delle opere. La palazzina, allestita nel 1938 da Nino Barbantini, rappresenta un modello di abitazione rinascimentale ferrarese, e renderla un luogo vivo è tra i nostri obiettivi. Per questo stiamo considerando un aggiornamento dell’allestimento museale, mantenendo intatta l’essenza del progetto originale del critico d’arte e museografo, ma arricchendolo con nuove esposizioni che valorizzino le collezioni cittadine, come le ceramiche della Fondazione Estense. L’obiettivo – conclude Gulinelli – è rendere il percorso espositivo chiaro, diretto e accessibile, mantenendo viva la storia e la cultura della Palazzina”.

L’architetto Natascia Frasson è Responsabile Unico del Procedimento, mentre l’architetto Raffaela Vitale è a capo del progetto e della direzione dei lavori. L’impresa esecutrice è Capriello Vincenzo Srl di Napoli.

Costruita intorno al 1559 e lasciata in eredità alla figlia Marfisa da Francesco D’Este, la Palazzina assunse la configurazione che conserva ancora oggi solo all’inizio del XX secolo. L’immagine attuale del fabbricato è prevalentemente quella tramandata dagli interventi di restauro eseguiti negli anni Trenta del secolo scorso e curati dall’ingegnere Carlo Savonuzzi, da Barbantini e da Pellegrini.

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