Secondo le opposizioni c’è un problema nel bilancio del comune che però, garantisce l’assessore Fornasini, “è un bilancio sano”. Il tema è stato già affrontato durante le discussioni in merito al bilancio di previsione di fine 2023 mentre giovedì 11 torna di attualità durante la commissione bilancio che ha all’ordine del giorno l’approvazione del Rendiconto di gestione dell’esercizio 2023″. In sostanza viene evidenziato che rispetto a un trend positivo che andava avanti da anni nel 2023 si torna ad alzare il debito.
Fornasini fa notare che “abbiamo ereditato 82 milioni e siamo arrivati a 72” mentre Dario Maresca (Ferrara Bene Comune) sottolinea che “per la prima volta da tantissimi anni a questa parte e anche per questa amministrazione il debito aumenta da 69 a 72”. In tutti gli anni di questa prima giunta guidata da Alan Fabbri si era continuato a diminuire il debito proseguendo una linea che aveva iniziato l’ex sindaco Tagliani fin dalla sua prima consiliatura.
Secondo Francesco Colaiacovo (Pd) “questo consuntivo ci da l’immagine di un’amministrazione in estrema difficoltà” anche perché l’avanzo libero è di circa 3 milioni mentre in passato era stato più alto. “Nel 2019 quando si era insediata questa giunta c’erano 8 milioni” mentre la giunta che si insedierà dopo le elezioni di giugno ne avrà 3. Secondo il dem “si lascia un eredità un po’ difficoltosa”.
Elia Cusinato (Pd) cerca anche di proporre una distinzione “tra debito buono e debito cattivo” ponendo l’attenzione sulla grande possibilità che l’amministrazione ha avuto grande alla mole di risorse arrivata. Si sarebbe potuto, secondo il dem, liberare fondi di investimento e di conseguenza evitare l’aumento del debito.
I consiglieri di opposizione vorrebbero sapere per cosa sono stati utilizzati questi fondi e perché per quali investimenti sia stato necessario l’aumento del debito. Fornasini oltre a far notare che molti investimenti derivanti dal Pnrr hanno necessità di un cofinanziamento per poi riproporre il parallelo con i debiti approvati da giunte del passato. “Qualcuno che siede di fianco a lei votava bilanci che prevedevano anche 22 milioni di euro di debiti”.
Risposte che evidentemente non sono state in grado di soddisfare le opposizioni. Il ragioniere capo Giorgio Bonaldo che “l’indebitamento c’è ed è una scelta politica” ma per quello che gli compete, “a me interessa che ci sia la copertura degli investimenti”.
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