Economia e Lavoro
10 Aprile 2024
Tre le richieste principali. Lottare contro il precariato, la vulnerabilità della loro condizione e la richiesta del rinnovo del contratto collettivo nazionale

Anche i lavoratori nella somministrazione allo sciopero dell’11 aprile

di Redazione | 2 min

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Allo sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil per giovedì 11 aprile si uniranno anche i lavoratori con contratto di somministrazione in continuità con le iniziative di protesta di novembre dello scorso anno. 

Sono tre “le buone ragioni” indicate dal segretario Riccardo Grazzi della Nidil-Cgil Ferrara per “partecipare attivamente alle iniziative di lotta del sindacato”.

In primo luogo, “lottare contro il precariato, che non può rappresentare l’unico orizzonte esistenziale e professionale per loro possibile”.

I somministrati infatti sono “lavoratori dal presente incerto, sempre in bilico tra occupazione e inoccupazione”. “Nella maggioranza dei casi – aggiunge sempre Grazzi – il loro contratto è a termine ed anche qualora fossero inquadrati a tempo indeterminato, la loro permanenza in azienda potrebbe essere interrotta senza preavviso, in qualsiasi momento. Tanto più in una fase di stagnazione economica e di incertezza sociale come quella che l’attuale contesto ci consegna”.

Il secondo aspetto è invece “la vulnerabilità data dalla loro condizione sul piano della salute e sicurezza sul lavoro”. Infatti “i somministrati, sulla carta (non) tutelati come qualsiasi altro lavoratore, scontano maggiori problemi legati alla precarietà e alla flessibilità degli impieghi a cui sono adibiti”.

Non si tratta “solo scarsa formazione ma residua capacità di fare esperienza nello stesso ambiente di lavoro con corrispondente aumento dei rischi di potersi infortunare o di contrarre malattie professionali. E si sa che basta un infortunio, un problema di salute, una gravidanza non protetta, perché le aziende se ne liberino con estrema facilità”.

La terza ragione risiede invece “nella ingiusta sottrazione di un diritto basilare: avere un Contratto Collettivo Nazionale (Ccnl) rinnovato che risponda alle loro necessità”.

“Il Ccnl di categoria – spiega Grazzi – è difatti scaduto da circa 20 mesi e a nulla sino ad ora sono valsi gli appelli e l’apertura dello stato di agitazione, rivolti alle Associazioni delle Agenzie per il lavoro,  affinché si riprendano le trattative e si giunga  quanto prima alla sottoscrizione del rinnovo”.

“Per queste giuste rivendicazioni – conclude – confidiamo sull’adesione collettiva dei lavoratori somministrati allo sciopero di dopodomani e al presidio che è stato convocato presso la sede di Confindustria dalle ore 14,30 alle ore 16,30”.

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