Economia e Lavoro
10 Aprile 2024
Le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil davanti agli uffici con il personale. "Oltre ai disagi per i lavoratori e le lavoratrici, noi siamo preoccupati per i servizi"

Sindacati in presidio contro il “declassamento” dell’ufficio Dogane

di Pietro Perelli | 3 min

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La riorganizzazione dell’Ufficio delle Dogane e dei Monopoli non piace ai sindacati che dopo l’apertura dello stato di agitazione iniziano con i primi presidi. “Siamo qua – dice Irene Fantini della Fp Cgil – perché a fronte della riorganizzazione che è stata decisa a livello nazionale l’ufficio delle dogane di Ferrara subirà un declassamento”. Insieme a lei anche Kevin Ponzuoli della Cisl Fp e Fabio Izzi della Uil Pa.

“Noi oggi iniziamo un presidio – spiega Ponzuoli – che ha una sua rilevanza più ambia, regionale, contro l’accorpamento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Ferrara con quella di Bologna, perché, oltre ai disagi per i lavoratori e le lavoratrici, noi siamo preoccupati per i servizi”. Vogliono, spiega Izzi, “sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che Ferrara sembra essere considerata una provincia di serie B” e “questo determina un impoverimento che va a danno dell’economia”.

Non pare infatti ci sia il rischio licenziamenti per il personale però ci potrebbe essere quello di spostamenti. “Nonostante – spiega Irene Fantini – nella relazione si sia detto che il personale non verrà spostato, se non all’interno del comune, nei fatti Bologna ha necessità di personale soprattutto su Interporto e la certezza che non ci sia uno spostamento oggi non l’abbiamo”.

Il problema più rilevante che evidenziano i sindacati è quello economico in un territorio che, dati dell’Osservatorio Economico della Camera di Commercio, ha perso il 10% dell’export nell’ultimo anno rispetto al 2022. “Un’economia florida – dice Izzi – ha bisogno anche di servizi pubblici efficienti ed efficaci e se si sposta l’asse decisionale altrove è chiaro che c’è un rallentamento delle decisioni e dei controlli”. Si tratterebbe quindi di “scelte decisionali di carattere contabile matematico per ridurre i costi senza pensare all’efficacia del servizio pubblico che in ambito locale deve essere vicino al territorio”.

“Il problema – aggiunge Ponzuoli – è che in un territorio che andrà verso una ripresa economica, servizi come questi non sono secondari”. Il segretario della Cisl Fp parla di “servizi pubblici di primaria importanza che devono essere a tutti gli effetti coerenti con la grandezza territoriale e dare un servizio alla cittadinanza e alle imprese”.

“Oggi – continua Ponzuoli – partiamo con un presidio che vuole avere un respiro più ampio con gli uffici coinvolti dalle riorganizzazioni. Quello di oggi è un inizio, si sta ragionando a livello regionale di arrivare a uno sciopero che potrebbe anche essere uno sciopero a singhiozzo, uno sciopero per qualche ora durante giornate specifiche”.

Quello che vogliono inviare a Roma è il messaggio che “non si può pensare che il servizio pubblico possa essere ridotto per fare delle economie di scala. Non è questo il principio. Il servizio pubblico dev’essere conservato e garantito perché le economie di scala a noi non piacciono perché sono cieche e vanno semplicemente a fare dei tagli lineari e non deve essere questo l’obiettivo di una sana pubblica amministrazione”.

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