Economia e Lavoro
9 Aprile 2024
Ramaciotti: "Unife contribuisce alla crescita economica  e sociale del territorio". Ancora non vengono resi pubblici i dati sul concerto di Spingsteen

Gli studenti di Unife garantiscono un indotto di 149 milioni di euro

di Pietro Perelli | 3 min

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Un indotto economico su base annua da oltre 149 milioni di euro è quello che garantiscono gli studenti dell’Università di Ferrara. È il dato certificato dall’Osservatorio Economico sui Grandi Eventi voluto da Unife, dal Comune di Ferrara e da Ascom. A presentarlo, insieme alla rettrice Laura Ramaciotti, l’assessore con delega ai rapporti con l’Università Alessandro Balboni, il presidente e il direttore di Ascom Marco Amelio e Davide Urban, e il professore del Dipartimento di Economia e Mangemnt che ha condotto le indagini Stefano Bonnini.

Si tratta di un dato che si amplia ulteriormente se si prendono in considerazione gli investimenti (150 milioni) e tutto il personale dell’Ateneo cittadino ampliato per garantire l’offerta agli ormai 28.355 studenti. “I risultati di questa indagine – spiega la rettrice – confermano che il nostro Ateneo svolge un ruolo che va oltre alle sue funzioni di formazione e divulgazione di conoscenze, e di ricerca scientifica“.

Unife – aggiunge – contribuisce alla crescita economica  e sociale del territorio interagendo in modo sinergico con la società e le istituzioni, come nel caso dell’Osservatorio, ma anche attraverso l’indotto economico portato dagli studenti sul territorio”. “Il nostro Ateneo – conclude Ramaciotti – sta contribuendo al ringiovanimento della popolazione, contribuendo alla crescita del tessuto economico circostante, ma anche dal punto di vista culturale, organizzando iniziative ed eventi scientifici di grande richiamo nazionale e internazionale a beneficio anche dei propri studenti”.

Serve ora lavorare affinché sempre più studenti rimangano sul territorio una volta terminati gli studi anche se l’assessore Balboni sottolinea come “un numero sempre maggiore di fuorisede scelgono di rimanere una volta conclusi gli studi, un valore aggiunto che dobbiamo valorizzare sempre di più”.

Il volano economico – spiega Amelio – è significativo sia per la città che per il forese e ancora più importante rispetto al valore aggiunto economico complessivo di un sistema che stenta ancora a riprendersi”. Anche per questo è fondamentale l’apporto di Unife ma anche, dice Urban, “dare agli studenti la possibilità di rimanere investendo sul territorio” come quella data da Ascom che ha inserito 5 neolaureati (due a tempo indeterminato) nel suo organico.

A dare in numeri, dopo aver ringraziato Michela Borghesi che lo ha aiutato nella ricerca, è invece il professor Bonnini. Numeri accompagnati da slide e da un dettaglio che non si era ancora visto per ciò che riguarda la parte dello studio relativa agli eventi come il concerto di Bruce Springsteen. Un concerto per cui viene ribadito dal presidente di Ascom l’indotto da 10 milioni di euro ma continuando a non fornire i dati raccolti.

Si tratta di dati relativi all’anno accademico 23\24 raccolti dal 25 settembre al 10 novembre 2023 su un campione di 13.936 studenti con un tasso di partecipazione del 49%. “Il campione di rispondenti – spiega Bonnini – si è rivelato rappresentativo della popolazione degli studenti Unife rispetto al genere, al tipo di iscrizione, al tipo di corso di laurea e al dipartimento del corso di laurea”.

L’indotto è stato stimato, per la precisione, in “149 116 824 €, di cui 46 milioni per l’affitto, 17 milioni per utenze e pranzi, 32 milioni per il tempo libero e altre attività (sport, spettacoli, eventi, cene e aperitivi) e 53 milioni per consumi (generi alimentari, abbigliamento, libri)”. Come prevedibile gli studenti fuorisede, che rappresentano il 43% della popolazione studentesca, “contribuiscono con 116 milioni (78%), oltre 9500€ pro capite, mentre i pendolari (37%) con 27 milioni (18%), oltre 2500€ pro capite”.

Un’indagine simile fu fatta nel 2019 per l’anno accademico 18\19 e da allora “risulta un incremento dell’indotto del 62%, imputabile in parte all’incremento di studenti (+30%) e al tasso di inflazione (+17%) ma anche ad una maggior propensione a spendere, come risulta dall’incremento della spesa media pro capite reale (al netto dell’inflazione) in particolare dei fuori sede, ancor più dei pendolari”.

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