Attualità
4 Aprile 2024
Venerdì 5 aprile alle 17.30 assemblea pubblica davanti alla cattedrale sperando che il processo di osservazioni al Pug "non faccia la fine di quello per Feris"

Il Forum Ferrara Partecipata torna a chiedere maggiore coinvolgimento dei cittadini

di Pietro Perelli | 3 min

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Il Forum Ferrara Partecipata continua la sua battaglia per un maggiore coinvolgimento della cittadinanza nei processi decisionali che costruiscono la città. Venerdì 5 aprile alle 17.30 le sue varie componenti si incontreranno davanti alla cattedrale per un assemblea pubblica nella quale discutere “Di chi è la città? L’amministrazione comunale deve ascoltare i cittadini”.

Insieme al Forum organizzano l’incontro anche l’associazione Piazza Verdi (presente Paolo Crepaldi), il centro sociale La Resistenza, Cittadini del Mondo, Ferrara 2030, Koesione 22 (presente Massimo Cavallina), Italia Nostra e Caldirolo Libera. Un’assemblea che nasce per parlare delle osservazioni al Pug (Piano Urbanistico Generale), molte della quali provengono proprio dalle realtà coinvolte, sperando – dice Corrado Oddi (Forum Ferrara Partecipata) – “che questo processo non faccia la fine della consultazione sull’ex caserma di cui siamo ancora in attesa”.

Considerando però che con ogni probabilità l’approvazione del Pug slitterà alla prossima consiliatura l’assemblea sarà occasione di discutere in generale “del futuro della città” partendo dalle tematiche che stanno più a cuore ai cittadini che organizzano e aprendosi alla discussione. Chiedono infatti “una mobilità basata sul trasporto pubblico, i ciclisti e i pedoni”, “una città verde che sviluppi il nuovo Parco Sud e che eviti che il parco Bassani sia snaturato con eventi insostenibili”. Un nuovo parco potrebbe infatti essere progettato per avere aree attrezzate per grandi eventi.

Si tornerà a parlare dell’ex caserma di Cisterna del Follo per la quel chiedono “un reale utilizzo pubblico”. Vogliono poi “il rilancio di una cultura legata al territorio e aperta” partendo dalle “biblioteche decentrate” e passando ad avere “adeguati spazi per incontri di associazioni, gruppi informali e solidali”. Chiedono quindi la “salvaguardia degli spazi pubblici, a partire da quelli dei centri sociali” e in particolare della Resistenza.

Serve poi che l’università diventi “un soggetto inserito nel territorio” con quest’ultimo che possa essere “accogliente per gli studenti”. Fondamentale poi “contrastare il consumo di suolo” e quindi gli allagamenti anche attraverso un efficientemento della rete fognaria.

In ultimo non dimenticano la “qualità della vita nelle frazioni” e la “tutela della vocazione agricola del forese” chiedendo il contrasto a “impianti impattanti come il biogas e il biometano”. All’incontro è infatti presente anche Sandra Travagli in rappresentanza dei cittadini di Villanova che si battono affinché non venga costruita la centrale di biometano a Villanova. “Non si può pensare – sottolinea – a linee strategiche e poi pensare a impianti che non hanno alcuna sostenibilità”. 

Massimo Cavallina di Koesine 22 chiede di riunire un quartiere, il Krasnodar, “tagliato a fette” dalla linea ferroviaria e da via Beethoven. Ma chiede anche la progettazione di una piazza che il gruppo ha già proposto di fronte alla chiesa di Sant’Agostino e maggiore attenzione ai presidi culturali nelle zone periferiche.

Nella zona sud di Ferrara, fanno notare, la biblioteca Gianni Rodari è l’unico presidio culturale per cui, dice Paolo Crepaldi, è “importante il rilancio del sistema bibliotecario pubblico” mentre in città mancano spazi di presidio culturale come il cinema Boldini.

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