Politica
3 Aprile 2024
Una risoluzione del Pd in regione "per modificare il Decreto-legge Superbonus, estendendo le deroghe anche alle zone dell'Emilia- Romagna colpite dal sisma del 2012"

Superbonus. “Escludere l’Emilia-Romagna ha impatti devastanti”

di Redazione | 2 min

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Non è destinato ad esaurirsi in breve tempo lo scontro sull’area cortiliva tra le vie Piave, Cassoli e Fiume dove, al posto del parco, dovrebbero sorgere dei posti auto. Tanto che nella giornata di ieri (lunedì 16 settembre) è stato chiesto l’intervento della polizia locale per fermare i lavori e placare la rabbia dei residenti del condominio Garibaldi situato in via Fiume, molti di loro costituitisi nel comitato spontaneo "Per un giardino verde"

Sollecitare il governo “a intervenire con urgenza per modificare il Decreto-legge Superbonus, estendendo le deroghe anche alle zone dell’Emilia- Romagna colpite dal sisma del 2012, al fine di garantire equità e giustizia per tutte le aree terremotate del Paese”.

È l’impegno chiesto da una risoluzione del Partito Democratico che invita la Regione anche “a sollecitare l’esecutivo, il Parlamento e tutte istituzioni interessate a superare le difficoltà e le divisioni, promuovendo soluzioni inclusive che tengano conto delle specificità e delle necessità di ogni regione colpita da calamità”. Il testo dell’atto d’indirizzo, la cui prima firmataria è Palma Costi, è stato firmato anche dalla capogruppo Marcella Zappaterra e mette in evidenza come “la decisione di escludere l’Emilia-Romagna dalle deroghe al decreto Superbonus ha impatti devastanti anche per i cittadini della montagna forlivese. Quest’area, già duramente colpita da un’alluvione, ha subito ulteriori danni a causa delle scosse sismiche del 18 settembre 2023” eventi che hanno provocato danni per 120 milioni di euro: “A causa di questa decisione, lo strumento del Superbonus, che secondo i pareri dell’Agenzia delle Entrate emanati fino a qualche giorno fa era attivo su progetti per la ricostruzione, oggi non è più disponibile”.

Costi e Zappaterra sottolineano come “le reazioni di sconcerto e indignazione provenienti dai cittadini, dai sindaci e dalle associazioni d’impresa dell’Emilia-Romagna evidenziano il profondo senso di ingiustizia percepito dalla comunità regionale” e la mancanza di risposte “aggrava la percezione di una discriminazione basata su motivazioni politiche, compromettendo il rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini”. Escludere le aree terremotate della regione è una violazione del principio dell’equità “fondamentale in ogni società democratica”.

La cancellazione dell’accesso, affermano le consigliere dem, annulla “un lavoro meticoloso e sostanziale che la Regione ha svolto in collaborazione con le associazioni d’impresa e i principali istituti di credito al fine di predisporre una proposta condivisa, per il corretto utilizzo di risorse che per norma risultavano operative fino al 31/12/2025, portando a un sostanzioso piano di accesso al credito con diversi istituti di credito”. Palma Costi e Marcella Zappaterra concludono sostenendo che “la evidente discriminazione operata dal governo verso i comuni dell’Emilia-Romagna colpiti da terremoti negli ultimi anni rischia di vanificare gli sforzi e gli investimenti fatti da tutti, cittadini, imprese, Commissario per la ricostruzione post sisma”.

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