La vicenda relativa alla possibile costruzione di un Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) per migranti irregolari a Ferrara continua a suscitare dibattiti e polemiche, evidenziando contraddizioni tra le dichiarazioni delle autorità locali e nazionali. A sottolinearlo è un’interpellanza del consigliere comunale Davide Nanni (Pd) che mette in evidenza tali contraddizioni.
Il 28 febbraio 2024 – come riporta Nanni nel documento presentato – durante un Question Time presso la 1^ Commissione della Camera, il sottosegretario Emanuele Prisco (FdI) ha affrontato interrogativi riguardanti il Cpr previsto per Ferrara. Alla domanda dell’onorevole Toni Ricciardi riguardante il futuro del Cpr di Ferrara, Prisco ha fornito una risposta generica, indicando che al momento l’Emilia-Romagna non rientra tra le aree di prossima programmazione per la realizzazione di strutture destinate ai Cpr sul territorio nazionale.
Tuttavia, un mese dopo, il 28 marzo 2024, il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, ha risposto all’interpellanza presentata dal consigliere comunale Davide Nanni, smentendo le voci riguardanti la destinazione dell’ex aeroporto di Ferrara come sede per un nuovo Cpr. Fabbri ha dichiarato che il sito ipotizzato per Ferrara non risponde ai criteri stabiliti dalla legge per ospitare un Cpr.
Questa discrepanza tra le dichiarazioni del sottosegretario Prisco e quelle del sindaco Fabbri solleva interrogativi sulle reali intenzioni del governo riguardo alla localizzazione dei Cpr in Emilia-Romagna. Il consigliere comunale Davide Nanni ha quindi chiesto se le dichiarazioni del sindaco trovino riscontro in documenti ufficiali del governo italiano, data la mancanza di una netta esclusione da parte del sottosegretario Prisco riguardo alla possibilità che il Cpr di Ferrara possa essere incluso tra le opere “di prossima programmazione” nella regione.
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