Hanno scelto la via del silenzio i due uomini che, nei giorni scorsi, sono finiti nel carcere di via Arginone poiché sospettati di aver messo a segno nel 2023 circa quindici furti aggravati e furti in abitazione a Ferrara ai danni di ignari cittadini.
Ieri mattina (2 aprile) infatti, in tribunale a Ferrara, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Danilo Russo, i due – difesi dall’avvocato Alessandro Compagno del foro di Venezia – si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e, per il momento, in attesa di farsi nuovamente interrogare dal pm, restano in carcere.
Il loro arresto era arrivato dopo gli esiti di un’articolata attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Ferrara e coordinata dalla Procura, iniziata con l’arresto in flagranza di uno dei due avvenuto a febbraio dello scorso anno. In quella circostanza, i poliziotti avevano notato l’uomo aggirarsi nel parcheggio di un centro commerciale e, seguendo i suoi movimenti, avevano visto che a un certo punto era riuscito ad accedere all’interno dell’abitacolo di un’auto in sosta, per poi uscirne dopo pochi secondi e ripartire velocemente a bordo della propria auto.
La vettura ‘visitata’ dal malvivente presentava segni di effrazione, per cui gli agenti della Squadra Mobile in breve tempo erano risaliti all’intestatario dell’auto danneggiata e, sospettando che ai suoi danni potesse essere perpetrato un furto, si erano appostati nei pressi dell’abitazione della sua abitazione. È così che avevano potuto vedere il 35enne entrare nell’area condominiale in questione e allontanarsi dopo pochi minuti. Bloccato l’uomo prima che potesse darsi alla fuga, i poliziotti lo avevano perquisito trovandolo in possesso sia delle chiavi dell’abitazione che di una busta contenente gioielli, denaro contante e un libretto postale rubati poco prima, refurtiva che poi era stata successivamente restituita al legittimo proprietario.
Le successive indagini condotte attraverso l’analisi dei tabulati telefonici e delle telecamere di video-sorveglianza, l’ascolto delle vittime e i servizi di osservazione e pedinamento, avevano permesso di raccogliere un grave quadro indiziario e di ricostruire un consolidato modus operandi che l’individuo avrebbe adottato per portare a termine altri suoi colpi. Partendo, infatti, da una iniziale individuazione di autovetture (in prevalenza utilitarie) parcheggiate nei pressi di supermercati, centri commerciali, ospedali e centri ricreativi, il soggetto si sarebbe introdotto tramite la forzatura nell’abitacolo del veicolo, per poi prelevare le chiavi di casa e la carta di circolazione dalla quale poteva risalire all’indirizzo di residenza dei proprietari e realizzare così il furto nell’abitazione.
Era stato inoltre documentato come, in due episodi ricostruiti dagli investigatori della Squadra Mobile, sarebbe stato aiutato in concorso da un complice, l’altro destinatario della misura cautelare.
Inoltre, l’esame dei dati contenuti all’interno di uno smartphone sequestrato dai poliziotti della Squadra Mobile a seguito dell’arresto in flagranza aveva consentito anche di ricavare video e fotografie in cui l’indagato mostrerebbe alcuni dei beni sottratti in occasione delle spedizioni furtive, vantandosi dei bottini ottenuti. In una di questa occasioni, sembrerebbe addirittura rallegrarsi per aver reperito i giochi per sua figlia, mostrando uno zainetto contenente videogames e altri dispositivi elettronici.
E proprio dall’analisi di questo telefono cellulare erano emersi ulteriori elementi investigativi che hanno consentito di ipotizzare il ruolo di presunto ricettatore di parte del materiale provento dei furti che un uomo, un incensurato ferrarese di mezza età, avrebbe ricoperto. Nei suoi confronti è stata eseguita una perquisizione su ordine della Procura di Ferrara, che ha dato esito positivo, in attesa di ulteriori approfondimenti da parte degli inquirenti.
Complessivamente, durante i colpi, erano stati rubati numerosi monili in oro, orologi anche di pregio e altri beni, per un valore stimato di svariate migliaia di euro.
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