Politica
20 Marzo 2024
Lo storico esponente di +Europa: "Ci hanno messo al bando e noi facciamo i banditi ma, come in molti film western, i banditi sono i buoni e gli sceriffi i cattivi"

I banditi Giubelli e Zamorani preparano un nuovo simbolo

di Pietro Perelli | 2 min

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Nel 1969 erano Paul Newman e Robert Redford in Butch Cassidy and the Sundance Kid di George Roy Hill i banditi. Oggi a presentarsi con il fazzoletto alzato sono Mario Zamorani e Paolo Nicolò Giubelli. “Ci hanno messo al bando – dice Zamorani – e noi facciamo i banditi ma, come in molti film western, i banditi sono i buoni e gli sceriffi i cattivi“.

Giubelli ricorda la conferenza tenuta il 13 febbraio scorso nella quale chiedevano una smentita rispetto alle presunte voci in merito a “pressioni” che vedrebbero il “candidato Anselmo, direttamente o indirettamente, fare pressing sull’asse Ferrara-Roma per creare difficoltà a forze politiche che avevano deciso di appoggiare Anna Zonari”. All’epoca ci si riferiva in particolare ai simboli, non concessi ai gruppi locali che appoggiano La Comune di Ferrara, di Sinistra Italiana e Europa Verde. Oggi tra questi pare esserci anche +Europa che non ha ancora ufficialmente negato il simbolo ma, dopo più di un mese dall’invio della richiesta, non lo ha ancora concesso.

Si sarebbero aspettati un atteggiamento diverso da parte di Anselmo “anche se non lo sosteniamo al primo turno” soprattutto perché visto il sistema elettorale “è importante alzare il numero di persone che va a votare al primo turno per impedire che Fabbri raggiunge il 50%”. Il ragionamento riguarda quella grande parte di ferraresi che non va a votare ma che, secondo il punto di vista di Zamorani e Giubelli, potrebbe essere recuperato tramite un maggiore pluralismo “in vista di un’alleanza al secondo turno”.

“In questo Far West – continua nella metafora Zamorani – gli sceriffi ci hanno sparato. Siamo feriti ma vivi, non ci hanno tolto l’identità ma la nostra immagine”. Per questo, “per prudenza, stiamo preparando un simbolo” da utilizzare alle elezioni ma “se il simbolo non dovesse arrivare da Roma vuol dire che non c’è fiducia” nel gruppo locale e questo significherebbe le dimissioni di Zamorani da coordinatore.

Lanciano quindi un appello a tutti “gli avversari di Fabbri che non tollerano i soprusi che arrivano dal centro sinistra” per invitarli a sostenere il progetto. La domanda che però pone Zamorani è: “Dopo che ci hanno sparato addosso come riusciranno a chiedere il nostro appoggio al ballottaggio?”

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