Attualità
20 Marzo 2024
Per l'eccezionale contributo dello scienziato e del team italiano al progetto di missione che ha consentito alla Cina di portare nello spazio per la prima volta un satellite a raggi X

Astrofisica: il professore Unife Filippo Frontera riceve l’International Collaboration Award

di Redazione | 3 min

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In occasione del workshop dedicato ai risultati finora ottenuti nella missione cinese “Insight-Hxmt (Hard X-ray Modulation Telescope)”, svoltosi lo scorso gennaio nella provincia di Guangdong, il professor Filippo Frontera dell’Università di Ferrara, Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, è stato insignito di un prestigioso premio di collaborazione internazionale.

Ragione di questo autorevole riconoscimento è l’eccezionale contributo dello scienziato e di tutto il team italiano, composto da ricercatori e ricercatrici di Unife e dell’Inaf di Bologna, al progetto di missione dell’Institute of High Energy Physics (Ihep) dell’Accademia Cinese delle Scienze (Cas) di Pechino, che ha consentito alla Cina di portare nello spazio per la prima volta un satellite a raggi X.

In particolare, il gruppo di Astrofisica delle Alte energie dell’Università di Ferrara, fondato dal professor Frontera e oggi coordinato dal professor Piero Rosati, non solo ha partecipato alla progettazione dello strumento principale (High Energy, He) a bordo del satellite Hxmt, ma si è anche occupato della calibrazione di alcune unità di rilevazione dello strumento stesso. Per la calibrazione il team ha utilizzato il laboratorio Larix di Unife che, fortemente voluto e sviluppato sotto la responsabilità di Frontera con importanti contributi dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), oggi è divenuto una facility transnazionale nell’ambito del programma europeo Ahead.

Il premio ricevuto dal professor Frontera

“Gli inizi della collaborazione italo-cinese in astronomia X, cioè in quella branca dell’astronomia che osserva dallo spazio le sorgenti astronomiche di raggi X, risalgono al 2002 – racconta il professor Frontera – quando l’Accademia delle Scienze Cinese ci invitò a discutere una partnership nel progetto Hxmt. Si prevedeva infatti l’impiego di un rivelatore di raggi X di alta energia dello stesso tipo di quello volato da noi a bordo del satellite BeppoSax. Grazie al grande successo dell’esperimento italiano, i cinesi erano molto interessati ad avere il nostro contributo di esperienza. Dapprima fu avviata una collaborazione puramente scientifica, poi nel 2005 ricevemmo in Asi (l’Agenzia Spaziale Italiana) una delegazione dell’Agenzia spaziale cinese Cnsa, che auspicava una significativa partecipazione italiana alla missione. Si discusse la possibilità di mettere a bordo del satellite uno strumento tutto italiano. Purtroppo, in seguito a una riorganizzazione del Cnsa avvenuta nel 2007, il progetto non ebbe seguito, nonostante l’Asi avesse finanziato la nostra partecipazione. Invece nel 2011, una volta approvata dal Cnsa la costruzione del satellite con sola strumentazione cinese, avemmo la visita di una delegazione scientifica guidata dal responsabile della missione, il professor Shuang Nan Zhang dell’Ihep di Pechino, per discutere i possibili contributi italiani ad Hxmt. Fra questi contributi, considerammo la calibrazione pre-volo di parte del telescopio X di alta energia (He) presso il laboratorio Larix, poi effettuata nel settembre-ottobre del 2015, con finanziamento dell’Asi. Nel 2016 gli accordi tra Italia e Cina sono stati ulteriormente aggiornati e, soprattutto in considerazione della leadership nel campo astrofisico della comunità italiana grazie al satellite BeppoSax, è stato concordato lo sfruttamento scientifico in comune della missione Hxmt”.

Il 15 giugno 2017, il professor Frontera ha partecipato al lancio di Hxmt dalla base di Jiuquan nella Mongolia interna e, a partire dal 2019, il gruppo di Unife, con particolare impegno da parte del professor Cristiano Guidorzi, del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, e dell’Inaf-Oas di Bologna, in particolare del dottor Mauro Orlandini, congiuntamente all’Ihep di Pechino, ha effettuato osservazioni con molti risultati di grande rilievo già pubblicati, e altre in corso di analisi dei dati.

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