Gent. Redazione
Vi chiedo ospitalità per poter esprimere alcune riflessioni sulla giornata odierna (19/3/24) la c.d. Festa del Papà.
Vorrei concentrarmi su quello che c’è “dietro”….prendere cioe’ in esame il c.d. THE DARK SIDE OF…la festa del Papà.
Il lato “in ombra” di questa giornata sono i Papà Separati/Divorziati. .
Questi “esseri”, nonostante raramente se ne parli, popolano silenziosamente le nostre città e giungono agli onori della cronaca quando “qualcosa va storto” sovente senza prendere in considerazione le cause che hanno portato a questa “stortura”.
I Padri Separati/Divorziati (di seguito indicati come P.S.D.) sono:
– quelle persone che vedono il loro stipendio dimezzato dagli assegni di mantenimento VERSO L’EX CONIUGE (che spesso lavora volontariamente in nero per risultare disoccupata e attingere a tutti i benefici di legge) e che lo devono pure adeguare al costo della vita altrimenti arriva la lettera dell’avvocato di controparte (mentre pensionati e lavoratori devono fare scioperi e vertenze….sperando che nel frattempo l’azienda non chiuda).
– quelle persone che in automatico perdono la casa (ma non il privilegio di continuare a pagarne il mutuo), la devono lasciare ai figli e all’ex coniuge (che spesso ci vive con il nuovo compagno) e, nei casi migliori, tornano a vivere nella cameretta adolescenziale a casa dei genitori (quando possibile) oppure nelle case delle Associazioni (quando esistono) oppure in auto (se non hai dovuto lasciarla alla ex).
– quelle persone che, vedendo bellamente ignorata la legge sull’Affido Condiviso (L. 8/2/2006), cadono in depressione oppure vivono una terribile Alienazione Parentale vedendo che il loro ruolo educativo si riduce a quello di un Bancomat oppure a quello di un Baby Sitter Low Cost.
– quelle persone che versano il MANTENIMENTO AL FIGLIO sul il c/c della madre la quale non ha nessun OBBLIGO DI RENDICONTAZIONE delle spese effettuate (…neanche i politici con i rimborsi elettorali hanno tanta libertà) e che quindi possono serenamente decidere di usarli anche per l’estetista, gli aperitivi ecc.ecc.
– quelle persone che arricchiscono la casta avvocatizia la quale, fedele al motto “causa pendente, denaro fluente”, ha tutto da guadagnare mantenendo viva la controversia spesso infischiandosene apertamente del “dolore” inflitto ai figli.
– quelle persone che in tribunale subiscono un evidente dumping di diritti nei confronti dell’ex coniuge (c.d. Favor Mater) infatti solo 1,9% dei figli viene affidato al padre.
Ritengo fondamentale che tutte le Figure, le Associazioni che, giustamente, lottano e perseguono la cd. Parità di Genere tengano presente anche la realtà dei P.S.D., avendo ben chiaro in primis che la VITA è una “tombola” e potrebbe capitare a TUTT*, in un futuro, di riconoscere tra le persone in fila alla mensa Caritas il proprio fratello, il proprio figlio, il proprio nipote o il proprio padre ma soprattutto perché, quando si è con il deretano per terra le sirene incantatrici del “pillonismo” potrebbero risultare suadenti ed ammaliare pure quelli che hanno convinzioni socio/politiche diametralmente opposte.
Concludo affermando convintamente che la PARITÀ DI GENERE vada intesa a 360 gradi, all’interno della Società, nei posti di lavoro ma anche nei tribunali perché una sentenza di divorzio non si debba tradurre in un FINE PENA MAI.
….I HAVE A DREAM…..
Dolcetti Raffaele (P.S.D.)