Salute
14 Marzo 2024
Un servizio di "Fuori dal coro" (Rete4) evidenzia un problema di visite negate e indisponibili, ma l'Azienda Usl Ferrara non ci sta: "Approfondiremo i casi, ma le prestazioni sono in aumento"

Sanità e liste d’attesa ‘bloccate’: “Ladri di salute? Per noi parlano i numeri”

di Redazione | 3 min

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“Ladri di salute: lo scandalo delle visite negate” è l’altisonante titolo del servizio sul problema delle liste d’attesa in provincia di Ferrara andato in onda ieri 13 marzo nella trasmissione “Fuori dal coro” di Rete4. Una serie di testimonianze raccolte dall’inviata Mediaset sulle difficoltà degli utenti a prenotare visite ed esami, in circa 8 minuti di trasmissione che sembrerebbero tratteggiare il quadro di una sanità territoriale scarsamente efficiente su questo fronte, obbligando i cittadini a ricorrere ai privati con annesso esborso di denaro.

I casi riportati riguardano prenotazioni di alcune visite specialistiche ed esami diagnostici – sia all’ospedale di Cona che a Cento – che risulterebbero pressoché impossibili da ottenere. Viene citato uno studio di un quotidiano locale secondo cui 21 prestazioni su 37 non sarebbero disponibili, cioè addirittura “non prenotabili” perché le liste sarebbero bloccate. A supporto di tale tesi vengono riportati diversi video con telecamera nascosta di vere prenotazioni effettuate all’interno delle farmacie (gli esempi sono di due ecografie e di una visita cardiologica) rispetto alle quali la risposta dell’addetto è che la prenotazione non risulta disponibile e il sistema non attiva nemmeno la presa in carico, cioè non permette di acquisire i dati del paziente per consentire di richiamarlo non appena si libera un posto.

Situazione simile viene poi riportata all’ospedale di Cento in merito ad alcune prestazioni. Il servizio di “Fuori dal coro” termina con un’intervista al commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, Monica Calamai, alla quale vengono chieste spiegazioni. Un’intervista per necessità di tempi “tagliata”, durante la quale Calamai ha spiegato che tecnicamente non si tratta di liste bloccate, ma di “profondità della lista” e che le liste “nello specifico delle visite saranno assolutamente aperte”.

Il servizio di “Fuori dal coro” non ha comunque presentato un quadro confortante della situazione, ma l’Azienda Usl ha immediatamente replicato postando sul proprio canale Youtube l’intervista integrale a Calamai (“per completezza d’informazione”) e diffondendo una nota in cui il quadro viene in parte ridimensionato, assicurando comunque che “rispetto ai casi presentati saranno svolti adeguati approfondimenti”.

Sulle liste d’attesa, secondo l’Ausl, parlano i numeri, ma anche l’impegno e gli investimenti per la sanità pubblica che caratterizzano da sempre l’Emilia-Romagna. Impegno, anche nel caso di visite ed esami, certificato dal Rapporto Agenas – Agenzia nazionale per i Servizi sanitari, “da cui emerge che la Regione Emilia-Romagna eroga 1.548 prestazioni per mille abitanti, contro una media nazionale di 1.014 per mille abitanti: il valore più alto in Italia dopo quello della sola provincia autonoma di Bolzano”. E la provincia di Ferrara è la seconda in regione quanto a produzione: “Le Aziende Sanitarie ferraresi erogano attualmente 4.500 prestazioni a settimana, tra visite e diagnostica per immagini, esclusi gli esami di laboratorio ed escluse le prestazioni non mappate dalla Regione”. “Negli ultimi tre anni, anche per la necessità del recupero nel post Covid – precisano dall’Ausl – il numero delle prestazioni è stato incrementato. Nel 2023 sono state effettuate 1,3 milioni di prestazioni con un aumento complessivo del 5,7% rispetto agli anni precedenti.

E per il futuro non c’è alcuna intenzione di fermarsi: “Nel corso del 2024 saranno immesse ulteriori 200mila prestazioni con l’obiettivo di limitare ulteriormente i tempi d’attesa. Un argomento su cui ci sono state in azienda, nei mesi scorsi, anche visite dei Nas senza che sia stato sollevato alcun rilievo. I problemi non si nascondono ma si affrontano, per questo non ci siamo sottratti al confronto con la trasmissione di Rete4 “Fuori dal Coro”.

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