Cronaca
14 Marzo 2024
Lo sostiene un collaboratore di giustizia, sentito come testimone nel procedimento che vede alla sbarra Cristiano Valentino, l'agente che è accusato di concussione, furto aggravato in concorso e istigazione non accolta a commettere un reato

Poliziotto penitenziario a processo. “Un piano montato dai colleghi che non lo volevano”

di Davide Soattin | 3 min

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Ci sarebbe un pianomontato” da alcuni suoi colleghi dietro le accuse di cui oggi deve rispondere Cristiano Valentino, il 54enne agente della polizia penitenziaria, ora a processo per concussione, induzione indebita a dare o promettere, furto aggravato in concorso e istigazione non accolta a commettere un reato nel carcere di via Arginone.

Questo è quanto sostiene un collaboratore di giustizia che, durante l’udienza di ieri (mercoledì 13 marzo) mattina, è stato sentito in videoconferenza come testimone.

Secondo la propria teoria infatti, oltre a non essere responsabile dei fatti che gli contestano, Valentino sarebbe rimasto vittima di “altri colleghi che non lo volevano in sezione con loro” e che quindi avrebbero “chiamato alcuni detenuti bugiardi” a cui avrebbero “promesso benefici” pur di far finire nei guai l’odierno imputato.

Nello specifico, secondo il castello accusatorio, Valentino avrebbe costretto due detenuti a consegnargli sigarette, anche interi pacchetti, sotto la minaccia di brutte conseguenze e rapporti sfavorevoli e nei confronti di uno di essi avrebbe anche preteso la consegna di una parte dei soldi ricevuti dai familiari, a botte di 100 euro alla volta. Una ricostruzione che, se da un lato è stata confermata dai diretti interessati, dall’altra è stata un po’ fiaccata dalle dichiarazioni del coordinatore della sezione: i pacchi, aveva spiegato, vengono aperti alla presenza di due persone e del detenuto e in carcere non può circolare il denaro, che viene caricato su degli appositi libretti intestati ai detenuti.

Le altre imputazioni invece riguardano delle presunte ripicche verso un superiore, un ispettore, col quale ebbe vari problemi. Secondo la Procura, in questo clima, nel 2015 Valentino avrebbe concorso al furto della sua Volkswagen Golf, parcheggiata in strada, anche se non è chiaro in quale modo e non sembrano emersi collegamenti tra lui e la banda che probabilmente compì il furto.

E, ancora, in due occasioni prima nel giugno del 2016 e poi nel luglio del 2019, avrebbe istigato – senza successo – un detenuto che usufruiva di permessi premio a dare fuoco alla seconda auto del suo superiore. A confermarlo era stato lo stesso ‘istigato’, pentito di ‘Ndrangheta coinvolto anche nel processo Aemilia, che aveva raccontato di aver ricevuto anche dei bigliettini con l’indirizzo di casa dell’ispettore e la targa della seconda Golf. Prima di lui, un altro testimone, anche lui collaboratore di giustizia, camorrista ex membro degli scissionisti, aveva raccontato di aver sentito Valentino che, mentre discuteva con altri due poliziotti, avrebbe detto “ho fatto bene a fargli bruciare la Golf a quel pezzo di merda” e avrebbe chiesto a uno dei suoi interlocutori, impegnato in un sindacato, se ci fosse la possibilità di rovinare l’ispettore.

Quella di ieri è la prima udienza in cui Cristiano Valentino è tornato in aula dopo che, a gennaio dello scorso anno, a seguito della sua deposizione in tribunale, era stato ricoverato d’urgenza e in condizioni disperate all’ospedale Sant’Anna di Cona a seguito di un malore improvviso, che lo aveva colto dopo aver pranzato col proprio legale difensore, l’avvocato Denis Lovison. Durante l’udienza dello scorso 18 ottobre infatti, dopo averne constatato la capacità di stare a giudizio, il collegio del tribunale aveva confermato il proseguimento dell’istruttoria dibattimentale. “Il mio assistito  vuole dimostrare in aula di essere stato accusato ingiustamente. Insiste affinché sia così perché dice di sapere di essere innocente” aveva commentato Lovison, spiegando che era stato l’imputato a spingere per la prosecuzione del processo.

Si torna in aula il 12 giugno, quando è attesa la discussione.

 

 

 

 

 

 

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