Portomaggiore
14 Marzo 2024
L'amministrazione comunale interviene precisando che "il canile ha sopportato invece lo stress aggiuntivo grazie alla collaborazione di tutte le parti in gioco"

Canile di Portoverrara. “Situazione descritta con toni allarmistici”

di Redazione | 2 min

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Portoverrara. L’amministrazione comunale di Portomaggiore, capofila della gestione del canile intercomunale di Portoverrara, fa alcune precisazioni sulla questione del maggiore affollamento riscontrato nel 2023 nel canile. “Dopo quanto apparso sui giornali nei giorni scorsi – dicono -, seguendo l’interrogazione dell’opposizione, credo sia opportuno fare un po’ di chiarezza: la situazione complessiva che è stata descritta in modo allarmistico non è veritiera e si sono utilizzati dei termini eccessivi che pregiudicano il buon nome della struttura. Il canile ha sopportato invece lo stress aggiuntivo grazie alla collaborazione di tutte le parti in gioco ed è una struttura eccellente pronta ad accogliere visitatori e che mantiene un ottimo numero di adozioni.”

“I dati riportati – precisa l’assessora Michela Bigoni – sono riferiti al mese di gennaio 2024″ quando “il numero è sì molto più elevato della media del passato ma non ha mai superato la massima capienza consentita”. “Attualmente – aggiunge -, grazie al prezioso contributo dei volontari, che si adoperano per incrementare le adozioni, i cani ospiti in canile sono 38. La situazione di difficoltà, dovuta agli improvvisi arrivi di massa a causa di sequestri di cani in condizioni di maltrattamento, è sempre stata sotto controllo sia dal punto di vista igienico – e lo dimostrano i numerosi sopralluoghi effettuati – sia da quello sanitario, grazie anche al grande lavoro dei volontari dell’associazione portuense tutela degli animali e anche grazie alle risorse supplementari impiegate dai comuni in termini di ore di prestazioni veterinarie e farmaci per trattare i cani malati”.

Per quanto riguarda invece “lo stato di salute dei cani, occorre precisare che non vi sono stati casi di rabbia, malattia non più presente in Italia, ma da rogna demodetica, e si è perciò confusa una patologia lieve e non infettiva, con una patologia altamente pericolosa. I cani affetti da rogna demodetica sono prontamente guariti grazie a bagni curativi ad opera dei volontari”.

“Non vi è – conclude – né ora e né c’è stato in passato un pericolo sanitario derivante dai cani presenti in canile. Abbiamo ribadito la necessità di un confronto continuo con il servizio veterinario dell’Ausl per condividere una procedura affinché queste situazioni di maggior pressione possano essere prevenute e in seguito affrontate nel migliore dei modi”.

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