Argenta. Nella storia di Argenta sono due le grandi catastrofi che distrussero quasi completamente la città: quella temporalmente più vicina ai noi si è verificata la notte del 12 aprile 1945, quando un bombardamento alleato rase al suolo l’abitato di Argenta modificandone per sempre la sua topografia, mentre l’altra si verificò il 19 marzo 1624, quando a causa di un forte terremoto crollò la maggior parte degli edifici.
Il santuario della Celletta è una testimonianza di quel tragico momento storico: venne eretta infatti negli anni immediatamente successivi come ringraziamento alla Madonna, a cui attribuirono la protezione durante il sisma.
A 400 anni esatti dal terremoto, il Comune, in collaborazione con il Cai di Argenta, l’ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna e gli ordine degli ingegneri e degli architetti di Ferrara, organizzano due giornate di studio dal titolo “400 anni dal sisma di Argenta”: la prima, in programma per il 19 marzo alle ore 15 presso l’ex convento dei Cappuccini ad Argenta, sarà aperta a tutta la cittadinanza e tratterà sia del terremoto argentano che dei sismi più in generale in maniera divulgativa.
Al termine della conferenza sarà possibile visitare il Museo Civico in Via Aleotti 46, dove si potrà ammirare la tela di Camilo Ricci “Il terremoto di Argenta”.
La seconda giornata invece, in programma per venerdì 22 marzo alle ore 9 presso il Teatro dei Fluttuanti, sarà riservata ai professionisti iscritti agli albi dei geologi, architetti e ingegneri, e avrà un taglio più tecnico, consentendo anche l’accredito Apc.
Al termine del dibattito seguiranno nella vicina area del giardino pubblico di Argenta alcune presentazioni di metodologie d’indagine in situ e sismica.
“Questo convegno sul sisma di Argenta che avvenne 400 anni fa – commenta Davide Zanotti, assessore alla protezione civile del Comune di Argenta – ci ricorda come le calamità naturali e le emergenze siano sempre avvenute nella nostra storia. L’associazione che sorge spontanea è con l’alluvione che ci ha colpito lo scorso maggio, dove la notte del 17 maggio 2023, più di 200 persone si sono mobilitate in seguito alla chiamata del sindaco Baldini, a cui si sono aggiunti migliaia di altre persone che, nelle maniere più diverse, nelle settimane successive si sono adoperate per portare aiuto e conforto alla popolazione colpita dalla calamità”.
Durante il convegno verrà trattato anche il piano speditivo di Protezione Civile del nostro Comune, uno strumento di pianificazione redatto nel 2017 che individua le procedure necessarie per il coordinamento dei soccorsi e il superamento di un’emergenza in atto, ai fini di una rapida e ordinata evacuazione e assistenza dei cittadini presenti nell’area colpita.
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