Cronaca
13 Marzo 2024
Il fatto non sussiste per Nicola Zanardi, Angelo Rollo, Pietro Scavuzzo e Giorgina Arlotti, che avevano scelto il rito abbreviato. Sentenza di non luogo a procedere per Filippo Parisini

Tangenti in Fiera. Quattro assoluzioni e un proscioglimento

di Davide Soattin | 3 min

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Quattro assoluzioni perché il fatto non sussiste e un proscioglimento. È quanto martedì mattina (12 marzo) ha deciso il gup Carlo Negri al termine dell’udienza preliminare del procedimento per il presunto giro di mazzette tra i padiglioni di Ferrara Fiere.

Il verdetto del tribunale è arrivato alle 10. Assolti l’ex presidente dell’Ente Nicola Zanardi (avvocato Marco Linguerri), l’imprenditore titolare di Webland2000 Angelo Rollo (avvocato Simone Bianchi), l’ex pentito e ‘grande accusatore’ Pietro Scavuzzo (avvocato Elisabetta Marchetti) e l’ex direttrice Giorgina Arlotti (avvocato Silvia Fasolin).

Tutti e quattro avevano scelto il rito abbreviato. Per i primi tre, la Procura di Ferrara – pm Ciro Alberto Savino – aveva rispettivamente chiesto la condanna a 4 anni e 4 mesi, 3 anni e 4 mesi e 1 anno e 10 mesi, mentre per Arlotti era stata chiesta l’assoluzione.

Il proscioglimento con sentenza di non luogo a procedere è arrivato invece per l’ex presidente dell’Ente Filippo Parisini (avvocato Claudio Maruzzi), che aveva scelto di discutere l’udienza preliminare.

Secondo l’impianto accusatorio iniziale, Nicola Zanardi, ex presidente di Ferrara Fiere e poi consigliere delegato, e il suo successore Filippo Parisini, insieme a Pietro Scavuzzo, ex pentito di mafia, erano accusati di induzione indebita, dal momento che avrebbero preteso da Scavuzzo, al tempo deus ex machina degli allestimenti in Fiera, il pagamento di mazzette e favori personali (un costoso orologio, un anello con brillanteallestimenti per feste private, imbiancatura di locali privatiper garantirgli l’esclusiva per gli allestimenti in Fiera: l’imprenditore doveva dare loro il 20% degli incassi.

Come si diceva in precedenza, in questo primo filone, erano imputati anche Angelo Rollo, amministratore della società che stampava i biglietti per la Fiera (avvocato Simone Bianchi) e la direttrice Giorgina Arlotti (avvocato Marco Linguerri). Quest’ultima, insieme allo stesso Zanardi, era accusata di peculato perché avrebbe intascato altri soldi in nero tramite una doppia contabilità dei bar negli eventi “Auto e Moto” e “Militaria” del 2016. Parisini e Scavuzzo con lo stesso gioco – secondo le ipotesi accusatorie iniziali – avevano fatto altrettanto negli eventi tra 2016 e 2017, e avrebbero fatto anche la cresta sui parcheggi tramite l’emissione di doppi biglietti, fuori dalla contabilità ufficiale.

Zanardi e Arlotti erano accusati anche per aver creato un doppio canale di vendita, uno dei quali realizzato con vecchi carnet, fuori contabilità, per intascare circa 12mila euro nel 2012 in occasione del Misen. La tecnica si sarebbe sofisticata in occasione delle fiere del 2015 e del 2016 (in tutto quattro giornate di Misen e due di Carp Show): Zanardi e Arlotti, con il supporto di Angelo Rollo e della sua società, avrebbero proceduto a una doppia emissione di ticket ‘nuovi’ ma ritenuti contraffatti, in modo da eludere la rendicontazione Siae, nonché la contabilità della Fiera (qui era contestato anche il reato di contraffazione di pubblici sigilli). Una contestazione, questa, su cui è stato disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.

Secondo l’impianto accusatorio originario, Zanardi e Arlotti erano stati poi gli artefici di un raggiro ai danni di un’assicurazione per aver pompato i danni subiti dall’Ente Fiera in occasione di un colpo con esplosione al bancomat della CariCento, avvenuto il 12 gennaio 2015 così da ottenere un indennizzo assicurativo oltre quattro volte il danno reale. Anche in questo caso è stato disposto il non luogo a procedere dopo che la compagnia assicuratrice che era stata raggirata, a seguito del risarcimento dei danni, ha rimesso la querela.

Le indagini erano iniziate con la denuncia di Scavuzzo agli inquirenti, dopo che non sarebbe stato più in grado di versare la tangente richiesta: secondo la sua versione sarebbe stato escluso dai nuovi allestimenti e l’Ente Fiera avrebbe anche rallentato i pagamenti arretrati facendogli accumulare un credito enorme quanto i problemi di liquidità che si andavano accrescendo. Il rapporto sembra essere stato transato a quota 50mila euro, poi Scavuzzo risulta aver lasciato la società, vendendola, a detta sua, per pochi euro.

Le motivazioni della sentenza sono attese entro sessanta giorni.

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