Comacchio. C’è preoccupazione, stando alle parole di Sandra Carli Ballora (consigliera comunale a Comacchio per La citta futura e Movimento 5 Stelle), per la sanità estense da parte dei cittadini di Comacchio. Una preoccupazione che parte dal “taglio di prestazioni sanitarie presso la casa della salute San Camillo (per es. ecografie prenotate a Comacchio che vengono dirottate a Ferrara) a cui si aggiunge, dall’8 febbraio, la riduzione di analisi radiologiche”.
Non solo però perché, dice Carli Ballola, “in questo consiglio non si è mai discusso dei problemi sanitari della città, né il sindaco, che partecipa alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, come membro di diritto, ci ha mai informato sui temi sanitari rispetto ai quali esprime un voto”.
Nello specifico chiedono che anche in consiglio a Comacchio si possano invitare i vertici Ausl a relazionare “per avere informazioni sulle questioni sanitarie locali che si inseriscono nel più ampio contesto provinciale e non solo provinciale”.
Carli Ballola ha individuato alcuni punti sui quali vorrebbe si discutesse in merito alle “questioni sanitarie riguardanti il funzionamento del ‘San Camillo'”. Tra queste “il funzionamento del Cau (centro assistenza urgenza), il Servizio di Infermiere di famiglia e di comunità, l’attività di Chirurgia Ambulatoriale e i problemi manutentivi del blocco operatorio, i problemi manutentivi dell’ascensore porta-lettighe, le prossime difficoltà nell’erogazione del servizio di Radiologia, di Tomografia Tac e di Ecografia (si parla di carenza di personale e di difficoltà ad effettuare nuove assunzioni non perchè i bandi vanno deserti ma per mancanza dei fondi di copertura), la prossima manutenzione dell’area cortiliva di accesso alla struttura con i fondi del Pnrr”.
Per la consigliera sarebbe poi interessante discutere di “questioni di impatto sociale”, su come fare, ad esempio, “per ridurre i tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali e chirurgiche?”
Infine anche alcune questioni generali come “il costo sanitario pro capite della sanità ferrarese e il costo sanitario pro capite della Regione Emilia-Romagna, il debito sanitario della sanità ferrarese 2023 e relativo raffronto con il debito medio regionale 2023 (ultimamente il presidente regionale ha parlato di 1 miliardo di Euro); il peso della mobilità passiva ed attiva provinciale; lo stato di fusione delle due Aziende Sanitarie ferraresi (Ausl e Azienda Ospedaliera Universitaria S. Anna) e la previsione dell’eventuale risparmio economico; il peso sui bilanci aziendali del contratto con la società ProGesTe e della vendita all’Inail di un ‘blocco’ dell’ospedale di Cona”.
In ultimo chiede “se non si ritiene necessario convocare la commissione sanitaria di questo consiglio, nella quale il sindaco possa relazionare sullo stato della sanità locale”.
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