Scontro tra auto a Mesola, ferite due donne anziane
Spaventoso incidente questa mattina (2 dicembre) a Mesola, dove due automobili - un'Audi Q5 e una Fiat Panda - si sono scontrate lungo via dell'Edera
Spaventoso incidente questa mattina (2 dicembre) a Mesola, dove due automobili - un'Audi Q5 e una Fiat Panda - si sono scontrate lungo via dell'Edera
Una Mercedes classe A con a bordo tre donne è stata travolta da un’altra Mercedes Slk ieri sera, intorno alle 19.15, lungo la via Virgiliana, all’altezza dell’abitato di Ponte Rodoni
Lo scorso 24 novembre l’equipaggio del Gruppo velico Oltre Mare di Ferrara è partito per un’avventura straordinaria: la traversata oceanica partecipando alla regata Arc 2024, che li porterà da Gran Canaria a Santa Lucia nei Caraibi
Stop al progetto "Teodorico", stop alle trivellazioni nel mare Adriatico davanti al Delta del Po. Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi di diverse associazioni ambientaliste e di istituzioni locali annullando i permessi rilasciati nel 2021 dal Ministero della Transizione Ecologica e quello della Cultura
"Sono il futuro della chimica sostenibile e della transizione ecologica. Eppure, senza investimenti adeguati e una strategia industriale chiara il Petrolchimico rischia di diventare un'altra cattedrale nel deserto". A parlare, dal palco dello sciopero generale di Cgil e Uil di piazza Maggiore, è Andrea Boldrini, rsu Filctem Cgil al Petrolchimico di Ferrara. Uno spazio dove convivono diverse imprese e che rischia di essere pesante colpito dal nuovo piano industriale di Eni
Berra. Un 23enne italiano di etnia rom è finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni dopo aver cercato di ribellarsi con forza ai carabinieri che lo stavano arrestando poiché già destinatario di un ordine di custodia cautelare in carcere per furti emesso dalla Procura di Genova.
I fatti risalgono al pomeriggio di venerdì 1° marzo quando, nell’ambito dei controlli straordinari del territorio, finalizzati anche alla ricerca della mitraglietta M12 e delle 170 munizioni rubate a una pattuglia dei carabinieri impegnati in un intervento a San Nicolò, i militari hanno fermato un’automobile in via Argine Po.
A bordo due fratelli che si trovavano a pochi metri dalla loro abitazione: quello più grande di 23 anni era alla guida, quello più piccolo di 19 anni era seduto sul lato passeggero. Entrambi però avevano lasciato i loro documenti di identità a casa.
Così, dopo aver concluso la perquisizione del veicolo con esito negativo, i carabinieri decidono di ‘scortarli‘ al loro domicilio per identificarli. Dopo l’inserimento del nome e del cognome del più grande dei due nella banca dati emerge però che su di lui pende un’ordine di carcerazione per fatti per cui aveva già scontato un periodo di carcere.
È in quel momento che il 23enne inizia ad agitarsi e ad allontanarsi, iniziando a correre per qualche centinaio di metri nei campi, prima di venire ripreso dai carabinieri che lo portano nuovamente nella sua abitazione. Lì, alcuni suoi parenti, tra cui il fratello minore che si trovava con lui in auto, avrebbero iniziato a prendere le sue difese.
I carabinieri, aggrediti con calci e pugni durante la colluttazione, si sarebbero così difesi con l’utilizzo dello spray al peperoncino e, dopo aver calmato gli animi, hanno caricato il ragazzo in auto, trasferendolo in caserma, dove ha trascorso la notte in attesa dell’udienza di convalida del suo arresto.
Nella mattinata di sabato 2 marzo, il giudice Carlotta Franceschetti ha convalidato il suo arresto e ha disposto il suo trasferimento nel carcere di Ferrara, mentre il processo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni ai danni dei due carabinieri intervenuti, refertati con 7 e 5 giorni di prognosi, è stato fissato per il 2 aprile, dopo che il suo legale difensore, l’avvocato Nicola Marani, ha chiesto termini a difeso per poter avere più tempo per leggere le carte e scegliere quale strategia difensiva adottare.
Il fratello minore, rintracciato in serata all’ospedale di Adria, dove era andato per l’irritazione provocata dallo spray al peperoncino, è stato invece identificato e denunciato a piede libero per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e intralcio alla giustizia al pari degli altri due familiari che hanno cercato di frapporsi tra i carabinieri e l’arrestato nel tentativo di liberarlo.
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