Le dichiarazioni dell’ex assessore Fusari in merito all’ex Mof sembrano essere un tentativo di celare la paternità delle proprie scelte urbanistiche, ora che a tutti risulta evidente che sarebbero state devastanti per un prezioso comparto della città.
Siamo avvezzi ad una sinistra che predica bene e razzola male e il progetto che abbiamo ereditato dalla precedente giunta ne è il manifesto esempio: non si fa che parlare di sostenibilità, di visione green e poi si intende distruggere la Darsena e l’ex mof con colate di asfalto e cemento.
Ora leggiamo che l’ex assessore dichiara che quelle volumetrie all’interno della darsena, quindi a pochi metri dal fiume, non erano un progetto concreto, ma solo una possibilità che la giunta si era data per intervenire eventualmente in un momento successivo. Perché prevederla allora se, come dice oggi la cons. Fusari, non si voleva realmente realizzare nulla?
La realtà su questa faccenda è un’altra e la ricordiamo bene: quando in commissione urbanistica per la prima volta fu illustrato il Piano Periferie, fu riferito che quella capacità edificatoria era stata concepita per la successiva realizzazione di residenze e aree commerciali al piano terra.
Condomini dentro la Darsena, quindi!
Tanto che erano già previsti tutti gli impianti lungo la Via Darsena per gli allacciamenti!
Basta guardare i rendering per rendersi conto che avrebbero saturato tutta l’area circostante con costruzioni di ogni tipo!
Prima di dare lezioncine con richiamo all’onestà intellettuale forse sarebbe stato opportuno un esame di coscienza. Negare l’evidenza, non riconoscere i propri errori quando gli atti amministrativi compiuti parlano da soli, non è bello per un politico e massimamente non lo è per un amministratore.
Anche l’enorme parcheggio multipiano da 5 milioni di euro ( diventati poi 6,5 con i fondi regionali), sarebbe stato uno scempio per il comparto Darsena. Un enorme ostacolo, una chiusura totale della città sul proprio fiume, anche considerando che altri volumi sarebbero stati edificati saturando interamente l’area dell’ex Mof.
Crediamo che l’azione di questa amministrazione che ha spazzato via 160 mila metri cubi di cemento sia stata salvifica e segno di profondo rispetto per la storia e l’identità della nostra città.
Difendere Ferrara dai tentativi di snaturarla, soffocarla, depredarla con politiche scellerate, che tutto hanno a cuore tranne il benessere di chi la vive, rimanga la costante guida dell’operato di ogni buon amministratore.
Gruppo Ferrara Nostra
Savini, Caprini, Pignatti