“Monitora la sanità ferrarese” Chiara Scaramagli, coordinatrice ferrarese di Fratelli d’Italia, soprattutto “in seguito alla notizia recente della chiusura presso il settore 17 della Cittadella S.Rocco del centro della fisiopatologia della coagulazione che si occupa dei pazienti in trattamento con terapia anticoagulante, tra cui i pazienti trombotici”.
Un ambulatorio che “dal settore 17 ove godeva di in uno spazio indipendente, è stato trasferito al settore 3 presso l’ambulatorio dei prelievi generici”. Proprio nella nuova collocazione, sostiene Scaramagli, “come ci si doveva aspettare, si sono riscontrati molteplici disagi dovuti all’accorpamento di due ambulatori tra i quali, solo per citarne alcuni, mancanza dei medici di riferimento, prolungamento dei tempi di attesa (perché ai pazienti che devono sottoporsi ai normali prelievi si aggiungono quelli con problemi trombotici), posti per sedersi insufficienti, spazio insufficiente per tutto il materiale e le attrezzature necessarie, impossibilità di parcheggio vicino all’ambulatorio”.
A detta della coordinatrice di FdI, “non si conosce il motivo per cui un ambulatorio specializzato che funzionava bene (dotato di parcheggio vicino) sia stato accorpato ad un altro, creando solo disagi alle persone”.
L’unica spiegazione che vede come “plausibile è la carenza di personale sanitario e, così facendo, si utilizza quello in essere per asservire a ben due ambulatori, con turni probabilmente massacranti dei sanitari”.
Non si ferma però qua Scaramagli che denuncia “l’intasamento del Pronto Soccorso di Cona con lunghe ore di attesa e un ingente numero di pazienti in trattamento”.
E i problemi non sarebbero finiti qui perché “presso la Radiologia Generale l’unico apparecchio di diagnostica n.1 è stato dismesso da molti mesi per obsolescenza e il macchinario nuovo tarda ad arrivare. Stessa sorte per l’apparecchio radiologico n.4 che potrebbe non essere sostituito. Anche presso la radiologia del Pronto Soccorso (che fa parte dell’Hub provinciale) si è in attesa di un macchinario nuovo senza certezza sulla data di consegna. Questi ritardi ovviamente allungano i tempi di attesa per effettuare un esame”.
Scaramagli sottolinea “che la sanità è di competenza della Regione, che senza lungaggini dovrebbe assumere personale e dotare di attrezzature adeguate tutti gli ambulatori”. Parallelamente difende il governo Meloni, “inutile arrampicarsi sugli specchi” incolpandolo “di fantomatici tagli alla sanità” per cui “ha stanziato 136 miliari di euro” di cui “266 milioni e 758mila euro alla Regione Emilia Romagna”.
“Il presidente della regione Bonaccini ha dichiarato che il governo di centro-destra vuole smantellare la sanità pubblica in favore di quella privata: in realtà – sostiene Scaramagli – è proprio la politica sanitaria di sinistra a costringere ormai da anni moltissime persone a rivolgersi al privato per effettuare esami e visite specialistiche”.
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