Cronaca
1 Marzo 2024
Un 46enne agli arresti domiciliari stava andando a Cona per una visita, quando ha visto il militare parlare con l'ex moglie e lo ha aggredito. Con lui anche il figlio 22enne, che ha preso a calci la vittima

Carabiniere picchiato in Gad. Il raid per gelosia

di Davide Soattin | 2 min

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Hanno un’età compresa tra gli 11 e i 13 anni i quattro giovanissimi individuati dalla Polizia Ferroviaria di Ferrara che il 26 giugno scorso avrebbero posizionato dei sassi sui binari nella stazione di Pontelagoscuro, mettendo a rischio la propria incolumità e quella di numerosi viaggiatori su una linea ferroviaria, la Bologna-Venezia

Sono un padre, 46enne di nazionalità macedone, e suo figlio di 22 anni gli autori dell’aggressione ai danni del carabiniere del Norm di Ferrara che, nel pomeriggio di giovedì 29 febbraio, mentre si trovava fuori servizio, è stato picchiato in via monsignor Luigi Maverna, zona in cui ha sede l’Agenzia delle Entrate, dietro la stazione ferroviaria, in Gad.

Stando a quanto si apprende, dopo aver ricevuto l’autorizzazione poiché agli arresti domiciliari per spaccio di sostanze stupefacenti, il 46enne si stava recando, insieme al figlio, a bordo della sua automobile, all’ospedale di Cona, dove l’attendeva una visita di controllo post-intervento chirurgico a cui si era sottoposto durante le scorse settimane.

Nel tragitto tra la sua abitazione di Pontelagoscuro e il Sant’Anna, però, l’uomo avrebbe visto la sua ex moglie parlare con il carabiniere e, accecato da rabbia e gelosia, dopo averli affiancati, sarebbe sceso dal veicolo e avrebbe preso a pugni in faccia il militare, mentre il figlio, sceso anche lui dal mezzo per dargli una mano, gli avrebbe sferrato dei calci.

Poi, dopo l’aggressione, i due sarebbero immediatamente risaliti in auto e si sarebbero diretti all’ospedale come se nulla fosse, mentre il carabiniere è stato soccorso dai sanitari di Voghiera Soccorso che l’hanno trasportato al Sant’Anna per gli accertamenti del caso e curargli le ferite a zigomo, occhio e naso valutate guaribili con trenta giorni di prognosi.

A Cona sono arrivati anche i carabinieri che hanno fermato e identificato padre e figlio, arrestando il primo e denunciando a piede libero il secondo.

Domani (2 marzo) in tribunale a Ferrara, davanti al giudice Carlotta Franceschetti, è stata fissata l’udienza di convalida dell’arresto del 46enne, che al momento – come disposto dal pm di turno Ciro Alberto Savino – è tornato agli arresti domiciliari.

 

 

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