“Un’occasione importante per la nostra città”. Inizia con queste parole l’assessora Cristina Coletti nel parlare di “una mostra che non è solo una mostra” ma un laboratorio. Il laboratorio
“Fate il nostro gioco” ideato da Taxi 1729 e promosso dal Dipartimento assistenziale integrato di Salute mentale e Dipendenze patologiche dell’Ausl di Ferrara con la collaborazione del comune.
“Nei giorni che avremo a disposizione – aggiunge Coletti – ci sarà la possibilità di avvicinarsi a questo spazio e affiancati da specialisti, da formatori si potrà avere la consapevolezza di quello che è il rischio del gioco”. Sarà possibile infatti visitare lo spazio e partecipare al laboratorio fino al 5 marzo iscrivendosi e recandosi poi all’ex Refettorio di San Paolo dove è stato allestito.
Un laboratorio nel quale si parla di prevenzione, cosa, spiega la direttrice del dipartimento Franca Emanuelli, “essenziale” poiché si tratta di “uno degli strumenti maggiori che abbiamo a disposizione per uscirne, anche se è molto difficile e complesso”.
Anche perché si parla di un fenomeno “sommerso” e “avvolto dallo stigma e dalla vergogna” dove, “anche se non sempre, quando qualcuno si ammala si ammalano anche i famigliari”. Per questo la sanità, “come per altre patologie gravi” cerca di coinvolgere tutta la famiglia “nel trovare il coraggio e la forza per affrontare questo problema e sapere che una via c’è e che chiedere aiuto in questo campo vuol dire anche riuscire a trovarlo”.