In concomitanza con la Giornata europea dei Giusti, mercoledì 6 marzo alle 17.30 presso il bookshop del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della shoah (Meis, via Piangipane 81) si terrà l’incontro “Aggiustare il mondo/Tikkun Olam. Tre storie di Giusti tra le Nazioni”, con la moderazione di Amedeo Spagnoletto, direttore del Meis.
A partire dal concetto ebraico del Tikkun Olam – che richiama alla missione di perfezionamento e di riparazione del mondo a cui sono chiamati le donne e gli uomini attraverso le azioni positive – verranno raccontate tre particolari vicende di Giusti tra le Nazioni che durante il periodo nazifascista salvarono o tentarono di salvare gli ebrei italiani, strappandoli dalla deportazione.
Interverrà Ugo Savoia, già direttore del Corriere del Veneto e autore del libro “Dalla parte giusta. La storia di Guido Ucelli di Nemi e Carla Tosi che sfidarono le SS e il regime per aiutare gli amici ebrei” nel quale ricostruisce la storia dell’industriale di successo e della moglie.
I due non ebbero alcuna remora a mettere in pericolo la loro fortuna e la loro carriera per aiutare gli ebrei perseguitati, tra cui i coniugi ferraresi Gino Minerbi e Bianca Ravenna, pagando a caro prezzo il loro coraggio. Dopo la guerra, Ucelli fonderà a Milano il Museo nazionale della scienza e della tecnica “Leonardo da Vinci”.
Leonardo Fava condividerà invece l’emozionante storia di Nazzareno Gennaretti e Maria Fava, di cui è pronipote: la prozia Maria e suo marito, originari delle Marche, salvarono a Roma la famiglia Sermoneta-Ottolenghi. Dopo la razzia del ghetto del 16 ottobre del 1943, la coppia, contadini mezzadri, accolse la famiglia ebraica scampata alla deportazione nascondendola nella loro abitazione fino alla Liberazione.
Si entrerà infine, virtualmente, nel museo romano Casa di Goethe per scoprire la straordinaria vicenda custodita tra le sue mura. Gabriele Gioni, responsabile dell’Organizzazione mostre, farà fare un viaggio nel tempo per ricostruire il passato dei Zabban e in particolare di Guido Zabban che si nascose con l’aiuto della portinaia nel mezzanino dell’edificio, poi diventato museo. Ad arricchire la narrazione, ci sarà anche la proiezione di una videointervista.
Al termine dell’incontro si terrà “E tu, come lo ripari il mondo?”, un’attività partecipata da non perdere in cui si chiederà al pubblico di lasciare il proprio segno.
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