“Se tre anni vi sembran pochi, non possiamo che rallegrarci se, dopo un cantiere infinito, finalmente riaprirà via Darsena”. Probabilmente non lo pensa solo Azione Civica che ha pubblicato un lungo post in cui criticano aspramente e con un velo di ironia la fine dei lavori che, “guarda caso, capita proprio in piena campagna elettorale”. Un evento al quale sindaco e assessore invitano “con tanto di lettera, tutti i residenti alla cerimonia di inaugurazione e al successivo rinfresco, guest star il vicesindaco Lodi”.
“Chissà – si chiedono da Azione Civica – se qualcuno suonerà il pianoforte, come alla riapertura del Parco Urbano. Restiamo in attesa di sapere chi offrirà da bere, magari con un complicato giro di sponsorizzazione”.
La domanda però è: “Ma quanto ci voleva per rifare una strada?”
Anche perché i fondi arrivano dal “progetto di riqualificazione del nuovo quartiere Darsena” che “è stato fatto dalla amministrazione Tagliani nel 2016” mentre i “18 milioni vinti dal comune per realizzarlo sono del 2018”. Sarebbero potuti arrivare già nel 2017 ma ci fu un “ritardo di un anno rispetto al progetto perché quando era al governo la Lega nel 2017 questi denari sono stati ‘scippati’ per fare altro (esattamente come per il Pnrr oggi)”.
Azione Civica fa notare che “nel 2019 prima delle elezioni amministrative che avrebbero portato al governo di Ferrara la nuova Giunta Fabbri erano pronti e finanziati tutti i progetti con cui la nuova amministrazione avrebbe poi aperto i cantieri che avrebbero dovuto terminare nel 2021”.
Ad oggi, fa notare il gruppo che ha espresso Roberta Fusari in consiglio comunale, “sono terminati solo la Darsena, il Cuneo Verde che la collega al sottomura e, solo ora, via Darsena, e questo perché sono stati realizzati secondo i progetti originali”. Anche perché, spiegano, “i metri cubi eliminati non facevano parte del progetto, ma di una previsione del piano urbanistico che, essendo su una proprietà comunale, era nella disponibilità del Comune per realizzare o meno interventi di pubblico interesse”.
“Il Quartiere Darsena – concludono – sta cambiando in meglio, il Centro storico ha ritrovato una parte di città dimenticata, quella affacciata sul fiume, e le case dei privati hanno acquisito valore grazie all’investimento pubblico. Per carità, mica che si volesse un ringraziamento ufficiale, ma un minimo di onestà intellettuale magari sì”.
E comunque “poteva essere tutto pronto nel 2021 come da programma, invece hanno voluto ‘metterci la firma’, e questo è il risultato”.
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