Livelli dei fiumi in calo, piene che stanno defluendo regolarmente, costante monitoraggio della situazione dei corsi d’acqua, ma anche dei dissesti in Appennino. È rassicurante il quadro della situazione in Emilia-Romagna, alla luce degli eventi meteo degli ultimi giorni.
Nel Ferrarese è stata comunque prolungata per tutta la giornata del 29 febbraio l’allerta arancione per criticità idraulica in relazione alla piena del Reno. Sono infatti previste condizioni di tempo perturbato, con precipitazioni diffuse che potranno essere più intense e localmente a carattere di rovescio sui rilievi centro-occidentali, quindi nuovi incrementi dei livelli idrometrici sui bacini del settore centro-occidentale che alimenteranno le piene già in atto su Parma, Enza, Secchia, Panaro e Reno, prolungando l’occupazione delle aree golenali e l’interessamento degli argini.
“L’ondata di maltempo che interessa l’Emilia-Romagna – commenta Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile – sta passando senza generare particolari criticità dal punto di vista idraulico, nonostante la quantità importante di pioggia caduta. Lo stesso vale per l’Appennino: al di là di singole situazioni puntuali e circoscritte, non si registrano segnalazioni di dissesti importanti derivanti dagli eventi delle ultime ore. L’impegno e l’attenzione resteranno comunque elevati, fino all’esaurirsi dei fenomeni meteo. Desidero quindi ringraziare l’intero sistema di Protezione civile, come sempre presidio fondamentale per la sicurezza del nostro territorio”.
La situazione in Emilia, da Piacenza a Bologna
Da Piacenza a Bologna, le province più interessate dalle precipitazioni, le portate dei fiumi stanno calando. Tornati nella normalità i livelli dell’Enza, nel parmense, dopo che già ieri aveva riaperto il ponte di Sorbolo Mezzani. Nel modenese sono stati riaperti nel pomeriggio del 28 febbraio Ponte Alto e Ponte dell’Uccellino sul Secchia, dove il transito era stato impedito in via precauzionale; restano chiusi invece i ponti Navicello Vecchio sul Panaro e Curtatona sul Tiepido. Per quanto riguarda il Reno, superata Cento, l’onda di piena si sta propagando a Sant’Agostino: specifiche manovre idrauliche di apertura del Cavo Napoleonico ne hanno permesso la gestione ottimale.
In Appennino, a Marzabotto, per tutta la giornata del 28 febbraio sono proseguite le operazioni del cantiere di somma urgenza immediatamente attivato ieri lungo il torrente Setta per ripristinare un muretto di protezione attraverso la posa di massi ciclopici a difesa di una proprietà privata. Alcuni dissesti sono segnalati nel parmense, a Compiano, e nel modenese, a Fanano e Palagano, senza però determinare interruzioni della viabilità.
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