Nessuna risposta. Neanche da parte dell’assessore Alessandro Balboni, che lo scorso 21 dicembre aveva promesso di portare le loro istanze agli uffici comunali competenti per ottenere un responso puntuale e fornire quei chiarimenti a lungo attesi. Oggi però, a oltre due mesi di distanza da quell’incontro organizzato insieme alla Rete Giustizia Climatica di Ferrara, il gruppo di cittadini contrari alla realizzazione della centrale biometano di Villanova deve ancora fare i conti con i silenzi dell’amministrazione.
“Eravamo contenti di poter essere finalmente informati” racconta la portavoce Sandra Travagli, ma oggi la realtà è ben diversa dai buoni propositi con cui le parti si erano salutate prima di Natale. In mezzo tre mail. La prima, come da accordi inviata lo scorso 10 gennaio, in cui i cittadini avevano elencato le loro preoccupazioni, a cui Balboni aveva risposto immediatamente dicendo di averle girate agli uffici tecnici. La seconda poi, un mese più tardi, dopo che da piazza Municipale non c’erano stati riscontri.
La terza infine, pochi giorni fa, il 21 febbraio, in cui i componenti del gruppo “non avendo avuto nessun cenno di riscontro” hanno chiesto all’assessore all’Ambiente se ci siano state “difficoltà oggettive, che noi non riusciamo a cogliere, o se dobbiamo considerare che sia venuta meno la sua disponibilità al confronto sulle problematiche segnalate“.
“La nostra aspettativa di ottenere risposte ufficiali e di vedere riconsiderata la risposta a livello ambientale è venuta meno” sottolinea Travagli, che poi evidenzia “l’impossibilità di comprendere il perché dopo due anni non si voglia parlare della situazione relativa alla nostra frazione”. “Possiamo fare manifestazioni e appendere striscioni per far sentire la nostra voce – aggiunge – ma purtroppo la verità è che nessuno si vuole assumere la responsabilità di quello che succederà con questo impianto“.
“Chiedere i risvolti dal punto di vista ambientale – prosegue – voleva dire anche avere risposte sul perché era stato dato parere positivo alla mobilità, oltre che sapere i motivi per cui non si era voluto tenere conto delle altre variabili che incideranno sul nostro territorio in maniera massiccia. Non c’è la volontà di arrivare fino in fondo”.
La mancata risposta di Balboni si aggiunge ad altre promesse andate a vuoto, ricorda Travagli. “Il vicesindaco Nicola Lodi aveva promesso di fare chiarezza sulla delibera, mentre il sindaco Alan Fabbri, due anni fa, ci aveva promesso che sarebbe venuto sul territorio, ma non l’hanno mai fatto”. “Questa amministrazione si vanta tanto di fare attività nelle frazioni, ma a Villanova la loro attenzione non può che essere carente. A fronte delle nostre esigenze, il vero e unico intervento è stato favorire la costruzione della centrale biometano“.
“Un impianto che nelle graduatorie del Gse risulta essere il più grande e che forse avrà bisogno di 4-7 mila ettari di terreno. Si sentono dire a sentimento e la situazione per noi è ormai di sconcerto, di certo non rassegnato. Però ci viene da domandarci cosa comporterà una centrale di queste dimensioni nel territorio del Comune di Ferrara. Noi non possiamo che continuare a chiedercelo” conclude la portavoce del gruppo di cittadini contrari alla realizzazione del biogas di via Ponte Assa.
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