Economia e Lavoro
25 Febbraio 2024
Andrea Cavicchioli, agronomo, ha illustrato i diversi metodi di difesa attiva dai danni da gelate, fenomeni che complessivamente, negli ultimi anni sono passati da poco meno di 50 eventi catastrofali a oltre 2.000 in Europa

Metodi di difesa alle gelate. Un’incontro di Coldiretti

di Redazione | 3 min

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Si sono trovati nella sala delle Bifore del Castello del Belriguardo a Voghiera molti agricoltori per l’incontro che Coldiretti ha dedicato ai metodi di difesa attiva dalle gelate.

Introdotta dai saluti del sindaco di Voghiera Paolo Lupini, la riunione si è incentrata sugli effetti dei mutamenti climatici, in particolare sulle gelate tardive che negli ultimi anni hanno messo a dura prova le produzioni ortofrutticole, anche nel nostro territorio.

Dalle parole di Gianni Paganini (coordinatore della consulta frutticola di Coldiretti Ferrara) e di Filippo Pallara (vice presidente provinciale), l’appello a non demordere, a ricercare tutti gli strumenti utili e necessari per continuare ad essere uno dei poli di eccellenza della produzione frutticola nazionale, in particolare per la pera (una “Ferrari” della frutta l’ha definita Paganini), peculiare e fondamentale per la nostra provincia, e l’orgoglio di Coldiretti nel definire non solo una rappresentanza “storica”, ma anche la capacità e la volontà di costruire percorsi per il futuro.

Particolarmente efficaci e concreti gli interventi di Andrea Cavicchioli, agronomo, che ha illustrato i diversi metodi di difesa attiva dai danni da gelate, fenomeni che complessivamente, negli ultimi anni sono passati da poco meno di 50 eventi catastrofali a oltre 2.000 in Europa. Per salvaguardare la produzione sono possibili diversi strumenti in grado di ridurre la perdita dei frutti, anche se non esiste una risposta univoca per tutti. “A seconda delle condizioni pedologiche e geografiche, oltre che dalla specie e varietà da proteggere – ha spiegato Cavicchioli – si possono utilizzare sistemi in grado di ‘spostare l’aria’ calda verso le piante, come pale fisse o mobili, sistemi di ventole portate da trattori, piuttosto che caldaie, candele riscaldanti, altri mezzi di produzione di calore nel frutteto, oppure sistemi antibrina come gli impianti di irrigazione con particolari accorgimenti e giusta tecnica di adduzione d’acqua in funzione del tipo di impianto e della temperatura esterna. Ciascun sistema ha propri pregi e propri limiti, con costi e possibilità operative diverse. È quindi necessaria la conoscenza e l’opportuna progettazione del proprio o dei propri sistemi”.

La testimonianza di Roberto Bassi, frutticoltore ravennate, ha marcato la necessità di porre in atto questi sistemi di difesa per riuscire a produrre, in una situazione che ha visto danni enormi nelle ultime tre annate, capace di azzerare intere produzioni aziendali, in particolare sulle drupacee ma anche pere e mele, sia con danni quantitativi, che qualitativi (la cinghiatura) che non consentono di porre in commercio la propria frutta.

Per sovvenire agli importanti costi di acquisto di questi sistemi, la Regione ha avviato già dagli scorsi anni diversi bandi per contributi alle imprese, che grazie all’attività di Coldiretti hanno trovato copertura anche oltre gli stanziamenti iniziali.

Andrea Perinelli del servizio investimenti aziendali di Coldiretti Ferrara ha quindi informato sui bandi e provvedimenti regionali cui fare riferimento nell’apprestarsi a posizionare nella propria azienda questi impianti.

Gli interventi dei produttori dal pubblico hanno toccato aspetti pratici e la volontà ed appunto orgoglio come Coldiretti di guardare avanti e di offrire strumenti di valutazione e scelta per misurare le decisioni aziendali.

Il ringraziamento finale e la considerazione sull’opportunità di questi incontri è venuto oltre che dal segretario di zona Alessandro Vacchi, dal direttore Alessandro Visotti, di fronte ad una sala ancora una volta piena di associati, ai quali ha rivolto il messaggio della volontà di ascoltare e confrontarsi, sulle politiche, sull’appartenenza e sulla visione di strumenti per la continuità dell’attività agricola. Non è mancato un cenno sull’importante risultato di sblocco dei fondi per i contributi statali alle assicurazioni agevolate 2022 e 2023 (circa 230 milioni che andranno a beneficio delle imprese agricole) e sull’impegno dell’organizzazione nel proseguire in tutte le sedi, europee (già da lunedì 26) e nazionali le attività per dare risposte al momento particolarmente critico che sta vivendo il settore agricolo.

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