Cronaca
25 Febbraio 2024
La ragazza, poco più che ventenne, sentita in questura negli uffici della Digos con l’assistenza del suo avvocato

Ombre nere su Ferrara, interrogata una delle finte poliziotte

di Redazione | 2 min

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Hanno un’età compresa tra gli 11 e i 13 anni i quattro giovanissimi individuati dalla Polizia Ferroviaria di Ferrara che il 26 giugno scorso avrebbero posizionato dei sassi sui binari nella stazione di Pontelagoscuro, mettendo a rischio la propria incolumità e quella di numerosi viaggiatori su una linea ferroviaria, la Bologna-Venezia

Aveva acquistato giorni prima su internet il costume da poliziotta sexy per la cena a tema finita mesi dopo sulle cronache nazionali. E, così come gli altri commensali, è finita indagata per apologia del fascismo, istigazione all’odio razziale, minacce e vilipendio delle forze armate insieme ad altre 25 persone nell’ambito dell’inchiesta “Bravi ragazzi”.

La giovane, poco più che ventenne, è stata sentita ieri mattina (sabato 24 febbraio) in Questura negli uffici della Digos con l’assistenza del suo avvocato. Il suo è uno degli interrogatori di garanzia programmati fino a marzo per fare chiarezza su quanto avvenuto la sera del 22 dicembre 2023 in un ristorante di via Carlo Mayr a Ferrara.

Quella sera si festeggiava il compleanno di un ragazzo della compagnia (tutti tra i 22 e i 32 anni). Una festa “a tema”, così come avvenuto l’anno precedente e l’anno prima ancora, quando il gruppetto si era travestito prima da preti e suore e poi in stile Anni ’30.

Questa volta però le cose sono andate diversamente. Il copione della serata, iniziata con una sorta di via Crucis per locali in via Mayr, prevedeva vestiti da forze dell’ordine e detenuti di Guantanamo. E le cose sono degenerate.

Anche perché sono partiti cori inneggianti a Mussolini e Hitler e la distribuzione di volantini contro Anna Franck, Fiona May, Yara Gambirasio, Alex Zanardi e di Meredith Kercher. Dal gruppetto poi, sarebbero partiti anche saluti romani verso i due agenti della Polizia di Stato intervenuti a seguito della segnalazione di una commensale che, infastidita da quel comportamento, avrebbe inizialmente chiesto di smettere e sarebbe stata minacciata di morte da uno dei ventiquattro che, mimando il gesto, le avrebbe promesso di tagliarle la gola.

A complicare le cose il fatto che, durante le successive perquisizioni domiciliari, in casa di alcuni indagati sono stati trovati e sequestrati, oltre a una pistola giocattolo, katane e coltelli, anche cimeli nostalgici tra cui santini, calendari e bastoni con l’effigie di Benito Mussolini.

Per quanto riguarda l’interrogatorio della ‘finta poliziotta’ “abbiamo chiarito ogni aspetto che riguarda la presenza della mia assistita a quella cena”, spiega il suo legale, Simone Bianchi. In poche parole: “non c’entriamo nulla con le ipotesi di apologia del fascismo o incitamento all’odio”.

“Aspettiamo ora – chiude l’avvocato – le determinazione del pubblico ministero con assoluta tranquillità”.

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