Detenuta trans violentata in carcere. Ispezione a sorpresa di Ilaria Cucchi
Una ispezione a sorpresa nel carcere di Ferrara. È quello avvenuta questo pomeriggio (lunedì 30 giugno) da parte di Ilaria Cucchi, vicepresidente della Commissione Giustizia
Una ispezione a sorpresa nel carcere di Ferrara. È quello avvenuta questo pomeriggio (lunedì 30 giugno) da parte di Ilaria Cucchi, vicepresidente della Commissione Giustizia
Una detenuta transgender ha denunciato di essere stata violentata nel carcere di Ferrara da quattro uomini. I fatti sarebbero successi all'interno di una cella nella sezione "Protetti"
Per il direttivo e l'Osservatorio Carcere della Camera Penale Ferrarese, la violenza sessuale che una detenuta transgender sarebbe stata costretta a subire da quattro uomini all'interno del carcere di via Arginone, "mette in luce, ancora una volta, i problemi che affliggono il sistema carcerario".
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Aveva acquistato giorni prima su internet il costume da poliziotta sexy per la cena a tema finita mesi dopo sulle cronache nazionali. E, così come gli altri commensali, è finita indagata per apologia del fascismo, istigazione all’odio razziale, minacce e vilipendio delle forze armate insieme ad altre 25 persone nell’ambito dell’inchiesta “Bravi ragazzi”.
La giovane, poco più che ventenne, è stata sentita ieri mattina (sabato 24 febbraio) in Questura negli uffici della Digos con l’assistenza del suo avvocato. Il suo è uno degli interrogatori di garanzia programmati fino a marzo per fare chiarezza su quanto avvenuto la sera del 22 dicembre 2023 in un ristorante di via Carlo Mayr a Ferrara.
Quella sera si festeggiava il compleanno di un ragazzo della compagnia (tutti tra i 22 e i 32 anni). Una festa “a tema”, così come avvenuto l’anno precedente e l’anno prima ancora, quando il gruppetto si era travestito prima da preti e suore e poi in stile Anni ’30.
Questa volta però le cose sono andate diversamente. Il copione della serata, iniziata con una sorta di via Crucis per locali in via Mayr, prevedeva vestiti da forze dell’ordine e detenuti di Guantanamo. E le cose sono degenerate.
Anche perché sono partiti cori inneggianti a Mussolini e Hitler e la distribuzione di volantini contro Anna Franck, Fiona May, Yara Gambirasio, Alex Zanardi e di Meredith Kercher. Dal gruppetto poi, sarebbero partiti anche saluti romani verso i due agenti della Polizia di Stato intervenuti a seguito della segnalazione di una commensale che, infastidita da quel comportamento, avrebbe inizialmente chiesto di smettere e sarebbe stata minacciata di morte da uno dei ventiquattro che, mimando il gesto, le avrebbe promesso di tagliarle la gola.
A complicare le cose il fatto che, durante le successive perquisizioni domiciliari, in casa di alcuni indagati sono stati trovati e sequestrati, oltre a una pistola giocattolo, katane e coltelli, anche cimeli nostalgici tra cui santini, calendari e bastoni con l’effigie di Benito Mussolini.
Per quanto riguarda l’interrogatorio della ‘finta poliziotta’ “abbiamo chiarito ogni aspetto che riguarda la presenza della mia assistita a quella cena”, spiega il suo legale, Simone Bianchi. In poche parole: “non c’entriamo nulla con le ipotesi di apologia del fascismo o incitamento all’odio”.
“Aspettiamo ora – chiude l’avvocato – le determinazione del pubblico ministero con assoluta tranquillità”.
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