Ancora morti sul lavoro, in Italia sono intorno ai mille ogni anno, quasi tre al giorno, gli ultimi in ordine di tempo a Firenze nel cantiere Esselunga e così Cgil e Uil si sono trovate davanti alla prefettura di Ferrara per dire, ancora una volta, “basta morti sul lavoro”. Chiedono, come si legge da alcuni cartelli, più controlli e più formazione per prevenire.
“Abbiamo organizzato il presidio – dice Veronica Tagliati, segretaria della Cgil Ferrara – di fronte all’ennesimo incidente sul lavoro, dopo 5 moriti, siamo ancora una volta scesi in piazza per protestare rispetto alle condizioni di lavoro oggi esistenti, in modo particolare nel mondo degli appalti”. “Credo – aggiunge – che sia vergognoso per un paese civile ipotizzare di avere i dati su infortuni, malattie professionali e morti sul lavoro che ha questo paese”.
A farle eco Massimo Zanirato, segretario della Uil Ferrara, che attacca “un governo che ha un occhio di riguardo per le imprese e non per il mondo del lavoro” e definisce “una vergogna” gli interventi del governo successivi alla fatti del cantiere Esselunga a Firenze. “C’è bisogno – aggiunge Tagliati – di volontà politica” per affrontare questo problema, “non si può uscire con queste dichiarazioni ogni volta che ci scappa il morto” per poi mettere “in campo tutte quelle norme che deregolano ulteriormente il sistema degli appalti”.
“Questa è una vergogna – rincara Zanirato -, è irrispettoso nei confronti delle persone che muoiono giornalmente sul posto di lavoro, mediamente 3 al giorno. Le persone vanno al lavoro per poter vivere, per poter mangiare, per potere mantenere una famiglia, non vanno al lavoro per trovare la morte”.
“Nessun profitto – aggiunge – vale una vita umana” mentre Veronica Tagliati ribadisce che “siamo stanchi di vane promesse”, vogliono che si intervenga “sul codice degli appalti”.