Attualità
22 Febbraio 2024
Zanirato: "Nessun profitto vale una vita umana". Tagliati: "Vergognoso per un paese civile avere mille morti all'anno"

“Basta morti sul lavoro”. Cgil e Uil davanti alla prefettura

di Pietro Perelli | 3 min

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Ancora morti sul lavoro, in Italia sono intorno ai mille ogni anno, quasi tre al giorno, gli ultimi in ordine di tempo a Firenze nel cantiere Esselunga e così Cgil e Uil si sono trovate davanti alla prefettura di Ferrara per dire, ancora una volta, “basta morti sul lavoro”. Chiedono, come si legge da alcuni cartelli, più controlli e più formazione per prevenire.

“Abbiamo organizzato il presidio – dice Veronica Tagliati, segretaria della Cgil Ferrara – di fronte all’ennesimo incidente sul lavoro, dopo 5 moriti, siamo ancora una volta scesi in piazza per protestare rispetto alle condizioni di lavoro oggi esistenti, in modo particolare nel mondo degli appalti”. “Credo – aggiunge – che sia vergognoso per un paese civile ipotizzare di avere i dati su infortuni, malattie professionali e morti sul lavoro che ha questo paese”.

A farle eco Massimo Zanirato, segretario della Uil Ferrara, che attacca “un governo che ha un occhio di riguardo per le imprese e non per il mondo del lavoro”  e definisce “una vergogna” gli interventi del governo successivi alla fatti del cantiere Esselunga a Firenze. “C’è bisogno – aggiunge Tagliati – di volontà politica” per affrontare questo problema, “non si può uscire con queste dichiarazioni ogni volta che ci scappa il morto” per poi mettere “in campo tutte quelle norme che deregolano ulteriormente il sistema degli appalti”.

“Questa è una vergogna – rincara Zanirato -, è irrispettoso nei confronti delle persone che muoiono giornalmente sul posto di lavoro, mediamente 3 al giorno. Le persone vanno al lavoro per poter vivere, per poter mangiare, per potere mantenere una famiglia, non vanno al lavoro per trovare la morte”.

“Nessun profitto – aggiunge – vale una vita umana” mentre Veronica Tagliati ribadisce che “siamo stanchi di vane promesse”, vogliono che si intervenga “sul codice degli appalti”.

“C’è bisogno di un’assunzione di responsabilità anche del sistema di imprese” spiega la segretaria della Cgil ma anche di “riprendere una cultura del lavoro, del riconoscimento della sua dignità e del rispetto”. Oggi invece “è tutto piegato su un modello di sviluppo che mette al primo piano il profitto e la libertà di impresa. Serve una responsabilità sociale delle imprese. Non si può solo pensare alla semplificazione delle procedure”.

A farsi sentire, pur non presente alla manifestazione, anche il candidato sindaco Fabio Anselmo. “Non è il momento – dice – di fare campagna elettorale. Non è nemmeno più il momento di piangere. È il momento di fare seriamente e subito, qualcosa”.

“Basta chiacchere – aggiunge -. Le morti sul lavoro sono una strage che pare non aver mai fine. Smettiamola di inventarci ‘emergenze’ che non esistono come quella dei rave party o dei cantanti che dicono la loro a Sanremo. Invito coloro che si occupano di queste cose a riflettere su queste morti, ed alle famiglie da loro colpite. Facciamo qualcosa. Tutti”.

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