Mesola. I carabinieri di Mesola hanno eseguito nei confronti di un trentaquattrenne campano un’ordinanza di arresti domiciliari nel territorio del comune estense. L’arresto – avvenuto all’alba di oggi (venerdì 16 febbraio) – rientra nell’ambito di una vasta operazione condotta dai carabinieri di Nocera Inferiore e coordinata dalla Direzione Distrettuale Animafia di Salerno.
L’ordinanza era a carico di 36 persone sospettate di essere componenti di un’associazione a delinquere di stampo mafioso operante nell’Agro Nocerino Sarnese e nella provincia di Napoli.
Secondo gli inquirenti campani, il clan gestiva le piazze di spaccio di Scafati e zone limitrofe, dedicandosi anche ad attività estorsive.
Ed è proprio di estorsione e tentata estorsione – aggravate dal metodo mafioso – l’ipotesi di reato a carico dell’uomo di 34 anni arrestato a Mesola, che non è accusato però direttamente di esser parte dell’associazione.
Il 34enne si era trasferito da qualche mese a casa del fratello, nel comune del Basso ferrarese. Nella sua casa gli uomini dell’Arma hanno trovato altre due persone: il fratello, 30 anni, e un 33enne di nazionalità portoghese.
Il primo, titolare di una attività imprenditoriale nel settore ittico, è stato arrestato in flagranza di reato perché trovato in possesso di un disturbatore di frequenze cellulari (c.d. jammer), nascosto all’interno comodino della camera da letto. L’amico portoghese è finito a sua volta in manette perché nel suo borsello sono stati trovati 43 grammi di droga, tra hashish e marijuana.
I due, poiché incensurati, al termine delle formalità di rito, sono stati liberati su disposizione del pm di turno della Procura estense, non ritenendo di dover applicare misure cautelari nei loro confronti.
L’apparato elettronico e la droga sono stati sequestrati. Il 34enne è ora agli arresti domiciliari.
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