Ostellato
15 Febbraio 2024
Si tratta di una scoperta che potrebbe aprire importanti scenari di ricerca riguardanti la storia economica e sociale del mondo antico

Trovata un’area produttiva di epoca romana a Ostellato

di Pietro Perelli | 3 min

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Ostellato. Una scoperta archeologica non inaspettata. È stata infatti trovata, a Ostellato, una zona produttiva per la lavorazione di materiale da costruzione risalente all’epoca romana. Ancora non ci sono certezze in merito alla datazione ma le prime ipotesi avanzate dagli studiosi fanno propendere per il I secolo d.C. Si tratta di un ritrovamento che potrebbe non essere importante per il solo territorio del comune estense dato che potrebbe aprire interessanti scenari di ricerca riguardo sistema produttivo romano e sulla storia economica e sociale del mondo antico.

La scoperta è avvenuta durante degli interventi di scavo per la posa della nuova condotta idrica su via dei Lidi ferraresi, da parte di C.a.d.f. s.p.a.. Sapendo però che la zona era nota per il suo interesse archeologico  gli scavi sono stati svolti sotto il costante controllo di un archeologo e con la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara.

Il lavoro dell’archeologo e della soprintendenza hanno permesso di salvaguardare i resti trovati “ampliando la conoscenza e l’interesse per il territorio di Ostellato” consentendo così di tutelare il patrimoni e parallelamente salvaguardare la realizzazione di un servizio di primaria importanza.

“Ciò che emerso dalle ricerche – spiega la Soprintendenza – era una zona produttiva per la lavorazione del materiale da costruzione di epoca romana, probabilmente da datarsi al I sec. d.C. L’area era di grandi dimensioni e ha avuto più fasi di vita, sempre riconducibili però all’attività di preparazione e cottura dei laterizi. Si ritrovano i resti di più strutture, come porticati, che potevano avere una funzione nelle fasi di preparazione o di stoccaggio del materiale e soprattutto ciò che rimane di una fornace per la cottura del materiale da costruzione”.

Si tratta di un’area che “doveva beneficiare di particolari requisiti logistici: vie di acqua vicine e percorribili per trasportare il materiale pronto e un vicino approvvigionamento di legname per cuocerlo, oltre che un’area dove era possibile prendere la giusta argilla per produrlo”. Mentre la particolarità riscontrata “consiste nel fatto di aver rinvenuto nel corso degli scavi, molto materiale laterizio ‘marchiato’: mattoni ed embrici sui quali sono stati apposti bolli che rimandavano a diverse officine produttive”.

“È plausibile pensare cioè che in questo grande impianto produttivo si creassero e cuocessero laterizi per diversi produttori. I bolli ritrovati sono noti nella letteratura archeologica e ampiamente attestati nell’area nord adriatica, anche se non erano stati rintracciati impianti produttivi certi”.

Al momento appassionati, curiosi o semplici passanti possono solo intravvedere qualche lacerto delle antiche costruzioni in laterizi, ma è solo questione di tempo: si stanno pianificando eventi culturali in grado di spiegare ed illustrare questa interessante scoperta.

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