Vendevano cuccioli di razza Labrador, Bulldog francese, Golden Retriever a prezzi che variavano dai 900 ai 1400 euro, assicurando le buone condizioni dell’animale, il pedigree, il microchip e quant’altro prevede la normativa sulla vendita degli animali.

Ma. Almeno in una ventina di casi, si sono trovati a dover fare i conti con le rimostranze degli acquirenti, tanto da essere accusati di frode in commercio e finire a processo.

I due imputati, uomo e donna, hanno un allevamento nel portuense e i fatti contestati variano tra gli anni dal 2016 al 2018. Alcune delle parti offese lamentano di aver acquistato cani con caratteristiche diverse da quelle pattuite: pur avendo garantito il pedigree, questo non è mai stato consegnato. Oltre a questo, nonostante una documentazione relativa al numero di microchip, l’animale non risultava registrato all’anagrafe canina.

Altri hanno lamentato che il cucciolo era affetto da una malattia genetica. Altri che soffriva di displasia.

In un altro caso era stato venduto un cucciolo di età inferiore ai due mesi prescritti come minimo di legge.

Il processo è previsto per marzo.