“In spregio alla storia e alla memoria”, e ancora, “soprintendenza, ma dov’è?”. A domandarselo è il gruppo Finalmente 2024 che nota le
decorazioni della Torre della Vittoria agghindata per San Valentino. Un “simbolo della lotta per la Libertà, usata per appendere, al pari di un chiodo, e a pari dignità, la cascata luminosa di cuoricini rossi”.
In città non sono i soli a domandarselo e a esprimere il loro malcontento. “Povera città – scrivono – e povera Storia, che non ha insegnato niente, a quanto pare, o non abbastanza”.
E così, “dopo i bagni chimici dell’estate sul sagrato del Duomo, arriva la colata di cuoricini rossi sulla Torre della Vittoria, quella che svetta fiera di fronte alla Cattedrale e che al suo interno custodisce – attenzione – niente popo di meno che le lapidi ai Caduti di guerra”.
Uno sfregio per il gruppo che vede un monumento importantissimo per la storia e la memoria della città usato “al pari di un attaccapanni, insomma. In totale spregio della storia e della bellezza”.
“Ferrara: una città felice? – concludono amaramente – Andiamo a votare, è meglio”.
Non manca di rispondere alle critiche il sindaco Alan Fabbri tramite i suoi canali social. “Mi dispiace – scrive – che a qualcuno non sia piaciuta l’installazione sulla Torre della Vittoria, ma non c’è mai stata l’intenzione di offendere qualcuno. Ne terremo sicuramente conto per le prossime volte, anche se, in fin dei conti, non trovo nulla di così ‘scandaloso’ o ‘vergognoso’. Sono solo cuori che celebrano l’amore universale”.
“Credo – conclude – che le luci portino sempre positività e spero che anche in questa occasione sappiate apprezzare gli sforzi fatti per rendere la nostra città più visitata e apprezzata dall’esterno”.
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