Spett.le Redazione,
scrivo queste righe per raccontare la mia disavventura riguardante la scarsa organizzazione della Sanità.
Il 10 gennaio ho contattato il CUP di Ferrara per fissare un appuntamento per una visita chirurgica riguardante un piccolo intervento ambulatoriale; ho la fortuna di trovare una data disponibile il 6 febbraio alla Salus che confermo perchè l’alternativa sarebbe stata a Copparo a marzo.
Il 6 febbraio mi sono recata presso la Salus, ho effettuato l’accettazione, ho pagato il ticket e mi sono accomodata davanti l’ambulatorio aspettando il mio turno; vengo chiamata dal medico che, dopo avere letto la richiesta del mio medico curante, mi informa con molta naturalezza, che alla Salus non eseguono più interventi ambulatoriali e che dovevano segnalarlo in fase di accettazione.
Visto l’accaduto chiedo se il CUP di Ferrara è stato informato che alla Salus non erogano più questa tipologia di prestazione di chirurgia ambulatoriale; con la stessa precedente naturalezza mi hanno risposto positivamente e mi informano anche che fissano comunque appuntamenti quindi continuano a transitare persone inconsapevoli di essere vittima di disservizi della macchina organizzativa della sanità locale e di perdite di tempo.
Mi sono trovata in una situazione di totale mancanza di coordinazione tra gli uffici interni alla Salus e tra gli uffici dell’USL (CUP e Salus).
Riflettendo su quanto mi è accaduto, posso capire i tempi lunghi per la prenotazione delle visite (non condivido però che la medesima visita dallo stesso medico, in libera professione avvenga spesso dopo pochissimi giorni), posso capire eventuali ritardi di percorso in quanto tra una visita e l’altra potrebbero esserci dei rallentamenti, ma non accetto la mala organizzazione. Nel 2024 dove quasi tutto è informatizzato, dove con il fascicolo sanitario possiamo prenotare le visite, ricevere on line gli esami ed i referti, posso approvare l’errore umano ma non posso accettare che all’interno di un’organizzazione come la sanità ci siano delle anomalie organizzative come quella successa a me. La mattina della visita volevo investire il mio tempo per trovare una soluzione al mio stato di salute invece ho perso un sacco di tempo a seguire i percorsi tortuosi di una sanità perditempo senza risolvere il mio problema.
La salute non aspetta tempo e quando si tratta di salute non è possibile accettare organizzazioni precarie o mal funzionanti; capisco che lavorando si può sbagliare ma, questo non è il caso, in quanto l’errore non è stato fatto inconsapevolmente ma al contrario c’è stata negligenza e mancati controlli da parte degli operatori addetti al servizio.
Tanto Vi dovevo e spero condividiate con i lettori la mia esperienza.
A.B.